Locri, genitori figli disabili chiedono supporto anche ai sindacati per sostenere il centro di Bianco

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di Domenica Bumbaca

«Nessuna risposta a noi genitori che da mesi lottiamo per vedere rispettarti i diritti dei nostri figli. Abbiamo ricevuto l’ennesima ingiustizia e nessuno ci sta tutelando. I nostri figli sono considerati un peso anche per l’Azienda ospedaliera che si giustifica dicendo che non ci sono più i soldi per sostenere il centro di Bianco». Questo è l’ennesimo intervento dei familiari dei 120 disabili che da novembre non possono più usufruire delle corrette terapie di cui erano destinatari al centro AFA R.E.U.L. (Associazione Famiglie Audiolesi- Riabilitazione Educazione Udito e Linguaggio).

Il comitato genitori Utenti Afa non smetterà mai di tacere e ribellarsi.  Fin’oggi,  però non è bastata la  protesta a scongiurare la chiusura della struttura. L’ennesimo fallimento per la Locride, un territorio che non riesce ad emergere, anzi crolla nel baratro dimenticandosi dei diritti e i bisogni essenziali delle fasce deboli. La causa della chiusura della struttura di assistenza, come già comunicato mesi addietro, è l’insufficienza di risorse economiche. Non è una novità. Annualmente i genitori sono “costretti” a ribellarsi. Ma questa volta, le attività del centro riabilitativo sembrerebbero non riprendere più, causando danni irreversibili agli utenti.

Da novembre quando con una “fredda” comunicazione la direzione invitò i genitori a tenersi a casa i propri figli, i genitori della Locride, si ritrovano nella disperazione. «Giorni fa- ci segnala un genitore- si sono incontrati dirigenti dell’Azienda ospedaliera con la presidente nazionale Silvana Baroni». Non sarebbe emersa nessuna novità se non l’insufficienza finanziaria da parte dell’Azienda Sanitaria locrese, anche perché si tratterebbe di “ un errore d’imputazione di spesa” da parte della stessa Asl. Nessuna indicazione nemmeno dopo il colloquio con la dottoressa Squillacioti, commissario straordinario dell’ASP di Reggio Calabria. Gli appelli al Presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti rimangono inascoltati. E i genitori chiedono supporto anche ai sindacati.

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Author: Maria Cristina Condello

Maria Cristina Condello ha conseguito la laurea Magistrale in "Informazione, Editoria e Giornalismo" presso L'Università degli Studi Roma Tre. Nel 2015 ha conseguito il Master di Secondo Livello in "Sviluppo Applicazioni Web, Mobile e Social Media". Dal 2016 è Direttore Responsabile della testata giornalistica ntacalabria.it

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