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Sabato 28 dicembre Lobby Popolare scende in Piazza Valsesia per aprire le porte ai cittadini villesi che vogliono impregnarsi per cambiare questo paese. Gente che intende confrontarsi con una realtà seria, diversa da quella a cui si è tristemente abituati. Lobby Popolare cerca il supporto di quel popolo che sa che non esistono libertà d’opinione e di parola che siano tali solo perché urlate. Capire non è una cosa spontanea e gratuita, ma un sacrificio molto utile.
Lobby Popolare invita a prendere atto che la disonestà non produce assetti duraturi; ciò fa presagire che l’attuale classe politica dirigente corre verso il crepuscolo per i fatti suoi. L’onestà, dunque, non è solo un valore ma anche una scelta intelligente per vivere assetti politici longevi. Una squadra popolare sarà efficace se sceglie di improntare le proprie strategie sulla preparazione e non sulla frenesia del “concreto e subito”.
Lobby Popolare, indipendente e slegata da ogni politico vigente, vive la sua quotidiana affermazione perché punta a entrare nelle istituzioni tramite il consenso basato sulla stima del popolo e non sul plagio culturale o sul voto di scambio. L’Italia supera di poco i 60 milioni di abitanti, ma 10 milioni di essi si lasciano avvicinare da certe perversioni della politica; Lobby Popolare non desidera raccontarsi a quei 10 milioni, ma agli altri 50. Insomma, non desidera intrattenersi con chi si sincronizza con questo o quell’ingranaggio della vile macchina del voto di scambio.
Il voto di scambio costa 50 miliardi di Euro l’anno, garantisce consensi e grava sui capitoli della spesa pubblica che i partiti non vogliono toccare mai. I politici vigenti si dimostrano senza etica e opprimono i cittadini rendendo vessatorie le istituzioni dello Stato. Iniquità, scandali e perversioni della gestione pubblica sono infiniti, ma Lobby Popolare non ama recitare il rosario dei lamenti, anche se sacrosanti, perché biasima quel popolo che confondendo lo sfogo con la strategia, ha promosso forme di rivalsa che si sono dimostrate insufficienti e inefficaci.
Decenni di fallimenti, spiegano che l’urlo, lo starnazzo, la piazza, i cortei, le petizioni e ogni simile “folklore” sono il risultato del plagio culturale che ha reso il popolo incapace di liberarsi dall’oppressione di governanti ingordi. Le ideologie sono testimonianze culturali, ma anche retaggi politici che hanno portato all’odio sociale, indebolendo il popolo nella sua richiesta di maggiore rispetto da parte delle istituzioni dello Stato. Da domani tutti in piazza a conoscere una realtà, ad apprezzare principi da tempo dimenticati e se si ha buona volontà, entrarne a fare parte.
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