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Giacomo Battaglia lancia “c’era duo volte”, narrazione di fiabe e favole che raccontano storie di un tempo, sapori passati e momenti desiderati in questo presente da quanti osservano il tempo trascorso con nostalgia e sentimento.
Uno spettacolo che l’artista dedica alla zia a Serafina, che è passata da poco ad altra vita. Una donna di altri tempi al passo con i tempi, così come affermato da Battaglia poiché “ è stata capace di farmi crescere nella vita e nel mondo del sogno e delle favole. Assieme a lei ho selezionato i testi più significativi di questo evento aggiungendo anche frasi che nei testi originali mancavano.
Con Battaglia, come sempre Gigi Miseferi per narrare i sogni degli uomini così come anche le prospettive di vita, gli insegnamenti da trarre dalle esperienze ed ancora la trama da scorgere nell’esistenza umana privandola di pregiudizi, paure e inutili rimpianti.
Un progetto voluto dall’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte che attraverso il suo presidente Giuseppe Bombino intende investire in cultura e storia delle tradizioni.
Tutta l’impostazione dell’evento seguirà un filo ed un’atmosfera particolare essendo la Chiesa il luogo della rappresentazione.
Il primo evento, infatti, si svolgerà presso la Chiesa della Candelora in Reggio Calabria il 22 dicembre alle ore 20, mentre il secondo giorno 30 p.v. alle ore 20 presso la Chiesa di Platì.
La figlia furba del contadino, marzo e il pastore, una favole sul natale e tanti altri scorreranno a poco a poco per regalare ai presenti rare emozioni.
Gli artisti, inoltre, leggeranno un passo del Vangelo di Luca e di Matteo sulla natività per far gustare ancor di più il clima natalizio.
La tastiera abilmente suonata da Sandro Scialpi saprà regalare le giuste note al cuore così come il sassofono in cui scorrerà l’aria di Carmelo Coglitore. La voce di Enzo Bruzzere seminerà l’atmosfera della meditazione accarezzata dalle danze di Samuela Piccolo. La regista Francesca Grenci ha elaborato voce e silenzi, spazi e musiche al fine di trasferire ai presenti un messaggio di serenità. La produzione è dell’Associazione Culturale Kabuki di Mimmo Porcino.
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