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In Ungheria si parla calabrese con lo scrittore Filippo Rosace. L’autore del romanzo Il vigneto del presente, pubblicato in Italia da Città del Sole Edizioni e tradotto in Ungheria lo scorso anno con il titolo Il maiale della mafia, sarà ospite dell’Istituto di Cultura di Budapest il prossimo 18 febbraio. Dopo aver partecipato alcuni mesi fa ad un incontro sulla nuova narrativa italiana presso l’Università di Pécs, Rosace è stato nuovamente invitato dall’Istituto italiano di cultura della capitale ungherese.
Il professore Luigi Tassoni, direttore del Dipartimento di Italianistica della stessa università, presenterà il romanzo che ha riscosso molto successo nel paese, destando anche l’attenzione del nutrito gruppo di critici letterari della rivista di italianistica “Nuova Corvina”.
Nell’ultimo numero è infatti apparsa una lunga recensione di Milly Curcio sull’esordio letterario dell’autore calabrese che ne Il vigneto del presente racconta una storia dei nostri tempi, dove l’imperante malaffare s’intreccia inesorabilmente alle vite di persone innocenti. Scrive la Curcio “…una vicenda del tutto immaginaria, quella di Loris e Maria, ancorata al reale, immersa nei cattivi costumi di un’epoca, la nostra, e di un Paese, l’Italia, colti in tutta la loro concretezza e la loro drammaticità” e prosegue sottolineando che quella tratteggiata dal romanzo non è la mera cronaca, ma la fotografia di “…una realtà ben radicata che inghiotte, divora, stritola vite anonime, piccoli uomini che, più o meno consapevolmente, si trovano faccia a faccia con il male, l’inganno, la violenza.
Ne viene fuori l’impressionante affresco di un’Italia in cui il pesce grande mangia il pesce piccolo non per fame ma per avidità, in cui lo Stato sembra non esistere e in cui ogni giorno può persino accadere che un uomo qualunque, in un paese qualunque, si imbatta per caso nel maiale dalle uova d’oro”.
Lo stile realista e accattivante di Rosace è stato particolarmente apprezzato dalla critica che sottolinea “l’abilità dello scrittore nel tratteggiare personaggi vivi, palpitanti di passioni nel bene e nel male, credibilissimi e tutt’altro che romanzeschi, osservati dall’interno, con una loro psicologia e una loro etica”.
Il romanzo ha ricevuto il favore di un pubblico giovanile quando lo scorso anno è stato tra i testi scelti dal progetto Gutenberg, che ha coinvolto centinaia di studenti calabresi nella lettura del libro, ed è stato protagonista di numerosi incontri anche fuori dal territorio calabrese, a Milano, Como e all’interno della prestigiosa rassegna letteraria di Cortina d’Ampezzo, Una montagna di libri.
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