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Continua a molestare – con crasso stile provocatorio e ricattatorio – il titolare del laboratorio d’analisi “De Blasi”, non comprendendo che la Calabria sta cambiando e che il centrodestra di maggioranza alla Regione ha un programma di rinnovamento e di legittimità che non consentirà – innanzitutto nel comparto sanità – gli imbrogli e gli sprechi fino ad ora verificatisi.
E nel mirino dell’analista-politicante oggi è intercettato Giovanni Bilardi, un reggino gratificato da sempre da larghi consensi elettorali per la vitalità, per la disponibilità, per il sorriso che sa dedicare a tutti, soprattutto ai meno garantiti, a coloro che sono lontani anni luce dai potentati economici spesso costruiti facendo bottino delle casse dello Stato e/o degli enti locali.
Bilardi, che è un medico del popolo, che ha vissuto sempre l’attività professionale in trincea, non un professionista dell’affarismo sanitario, si è permesso di suggerire pubblicamente una fattiva collaborazione dell’imprenditoria privata sanitaria a questa grande battaglia contro la “borghesia mafiosa” – come l’ha definita egregiamente l’on. Scopelliti – che da decenni tra sprechi, omissioni, malversazioni e misfatti strangola la sanità calabrese, negando al cittadino certezza ed ottimalità del servizio e delle cure.
Con buona pace dei “maneggioni della sanità” e dei loro complici politici e burocrati questa sanità regionale cambierà e le ASP provinciali seguiranno il nuovo indirizzo di equità e di rigore negli accreditamenti alle strutture private; tutto ciò nell’ottica di una buonasanità che non penalizzi il pubblico, che non si faccia ricattare sul mantenimento dei livelli occupazionali da imprenditori taglieggiatori, che ponga il cittadino nella qualità di utente e non di utilizzato per sporchi giochi di quantità delle prestazioni.
E ben vengano – in un’ottica di trasparenza dei rapporti di lavoro – anche i controlli – e magari le indagini – della benemerita Guardia di Finanza e degli ispettori provinciali del lavoro presso le strutture accreditate, al fine di garantire la legittimità sia dei contratti che della gestione del personale, nella considerazione – come ebbe a dire il Governatore Scopelliti – che in questa Calabria vada anche combattuta la battaglia del lavoro e, più precisamente, della conquista della libertà dal bisogno.”
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