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Le cassandre sono servite. L’Inpgi rientra nella norma della sostenibilità a 50 anni, introdotta dal decreto “Salva Italia”, pertanto non ha da temere l’accorpamento all’Inps. Ad assicurarlo è lo stesso presidente dell’Istituto di Previdenza dei Giornalisti Italiani, Andrea Camporese, che, anche nella qualità di presidente dell’Adepp, ha incontrato oggi il ministro del Lavoro, Elsa Fornero.
Entro il 30 settembre, quindi, sarà trasmesso, in tutta serenità, al Ministero il bilancio attuariale a 50 anni approvato dal Consiglio Generale. “Attenderemo con fiducia – sottolinea Camporese – l’esito della valutazione del Ministero sui documenti e sui dati messi a punto dall’attuario, restando comunque in continuo contatto con gli Uffici ministeriali per ogni chiarimento necessario”.
Il ministro del Lavoro ha riconosciuto il valore dell’autonomia degli Enti previdenziali privatizzati ed ha rilanciato un dialogo i cui contenuti saranno verificati nelle prossime settimane. Prevale, quindi, la sostanza del disegno generale sulla previdenza privatizzata rispetto alle dispute nominalistiche”.
Per il presidente dell’Adepp e dell’Inpgi “appare significativa, per l’Istituto, anche la disponibilità del ministro a prendere «buona nota» delle nostre critiche alle conseguenze della «spending review» e a contrastare l’elusione contributiva, anche per i giornalisti, prevedibilmente determinata dalla costituzione di «società di professionisti»”.
In sintesi, spiega Camporese, “un incontro importante che ha chiarito una serie di profili e ha sgomberato il campo da fraintendimenti relativi all’atteggiamento del ministro Fornero nei confronti delle Casse e, in particolare, dell’lnpgi. Fraintendimenti generati da lunghi mesi di mancanza di dialogo, dovuto, come sottolineato dallo stesso ministro Elsa Fornero, agli impedimenti determinati dalla grave crisi economica che ha colpito duramente il nostro Paese”.
“E’ importante – sottolinea Camporese – che il ministro concordi con noi nel guardare alla sostanza della tenuta dei sistemi nel disegno previdenziale, evitando questioni nominalistiche e concentrandosi sulla tenuta a lungo termine. Così come riteniamo sia un passo avanti che il Ministro abbia evidenziato che i patrimoni possano essere considerati a garanzia dei momenti di crisi straordinaria, ma non strutturale”.
L’incontro, durato oltre tre ore, ha toccato anche il tema del mercato del lavoro. “La grave crisi occupazionale del mondo delle professioni – dichiara il presidente dell’Adepp e dell’Inpgi – è stata posta all’attenzione del ministro Fornero, spiegando come questa stia colpendo pesantemente anche i giovani, schiacciati tra un mercato pressoché inesistente e università che continuano a registrare un aumento di iscrizioni che non garantiranno alcuno sbocco occupazionale.
Per questo abbiamo chiesto, riscontrando il parere favorevole del Ministro, un tavolo di confronto tra noi, il Ministero del lavoro, dell’Università e della Giustizia. Sul tema delle società tra professionisti e sull’eventuale elusione contributiva che potrebbe determinarsi in assenza di chiarimenti normativi, il Ministro ha garantito la sua particolare attenzione volta a risolvere il problema”.
Per quanto riguarda la spending review e le possibili ricadute sulle Casse di previdenza privatizzate, il ministro Fornero ha preso buona nota delle osservazioni critiche poste dall’Adepp e dai presidenti che ne fanno parte, senza assumere impegni precisi.
Il ministro ha, inoltre, ribadito “l’assoluta mancanza da parte sua di atteggiamenti ostili o punitivi, riconoscendo la forte spinta riformatrice messa in atto dal sistema e l’effettivo miglioramento della sostenibilità”. La Fornero ha, quindi, concordato sulla necessità di approfondimenti tecnici con la singola Cassa in vista della presentazione dei bilanci attuariali a 50 anni, nel termine fissato al 30 settembre prossimo”.
“Con questo incontro – conclude Andrea Camporese – ci incamminiamo in un percorso di confronto trasparente, convinti del nostro impegno ma anche della necessità di condividere con il ministro la responsabilità sociale rispetto alla crisi che sta colpendo il nostro Paese, nel rispetto dell’autonomia insita nelle leggi di privatizzazioni”.
FONTE: Giornalisti Calabria
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