Libera su elezioni Comuni del basso Ionio

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Il prossimo trentun maggio si voterà in quattro comuni del basso Ionio: Melito Porto Salvo, Montebello Ionico, San Lorenzo e Roccaforte del Greco. Ogni comune sta affrontando l’appuntamento elettorale in modo diverso, c’è però un dato uguale per tutti. Si tratta di quattro realtà attualmente commissariate. Tornare ad avere degli amministratori scelti dai cittadini è un fondamentale momento democratico, ma il coordinamento territoriale di Reggio Calabria di “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” ritiene importante condividere alcune riflessioni.
In questi giorni le pagine dei giornali locali sono piene di volti vecchi e nuovi di persone che si propongono come candidati a sindaco. Dopo la prima fase di indiscrezioni, siamo a quella delle dichiarazioni. Gli aspiranti sindaci tengono a rendere pubblica la propria candidatura, ma non si sbilanciano su liste e programmi. Ricorre il tema del cambiamento, c’è qualche vago riferimento a legalità e trasparenza ma, da chi intende proporsi alla guida di amministrazioni comunali che hanno subito uno o ripetuti commissariamenti per infiltrazioni mafiose, Libera Reggio Calabria e, ne siamo certi, l’intero elettorato, si aspettano qualcosa in più.  Si aspettano che la scelta dei nomi di chi farà parte delle liste in competizione sia resa pubblica con congruo anticipo e soprattutto, sia attentamente ponderata, andando oltre il dato formale dei decreti di incandidabilità o dell’accertamento di responsabilità penali.  E’ indispensabile valutare l’opportunità di ogni singola candidatura. I cittadini si aspettano, inoltre, che i programmi indichino chiaramente quali saranno le misure concrete per contrastare gli uomini e gli interessi della ‘ndrangheta e far sì che, almeno questa volta, sia gli uni sia gli altri stiano ben lontani dalle istituzioni e dalle risorse pubbliche.
Contrasto alle cosche di ‘ndrangheta e promozione della giustizia sociale camminano insieme. Non potranno esistere servizi pubblici e diritti sociali effettivi per tutti i cittadini, non saranno create reali opportunità di futuro per i giovani di questi territori, fino a quando mafie e corruzione continueranno a considerare “cosa loro” le istituzioni e le risorse della comunità. D’altra parte ogni elettore deve assumersi la responsabilità che il voto comporta. Basta rileggere quanto emerso dalle ultime indagini portate a termine nel comprensorio per avere seri dubbi sulla possibilità che chi viene eletto attraverso un esercizio diffuso del voto di scambio possa realmente amministrare per il bene di tutti. Il problema non è semplicemente evitare un altro scioglimento, ma piuttosto impedire che i nuovi amministratori siano impegnati più a ricambiare i favori dei mafiosi che a farsi garanti del bene pubblico cambiando, se necessario, tutto ciò che c’è da cambiare. Dentro e fuori i nostri municipi.
Perché dal commissariamento non si esce semplicemente eleggendo un sindaco e dei consiglieri, ma facendolo responsabilmente e partecipando, soprattutto dopo il voto, alla vita pubblica delle nostre amministrazioni. Solo così, tutti insieme, controlleremo attivamente che le promesse elettorali non vengano, ancora una volta, tradite dalla concreta azione di governo e sappiano invece trasformarsi nel cambio di rotta che non è più possibile rinviare.

 

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Author: mario.labate

mario labate - collaboratore presso la testata ntacalabria.it

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