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Il 5 agosto torna a Condofuri la Cena della Legalità. Dopo le splendide serate trascorse negli anni passati al Centro Giovanile “p. Valerio Rempicci”, l’Associazione Libera di don Luigi Ciotti decide, nella continuità e nella concretezza di un impegno antimafia che ha bisogno anche di tali momenti altamente simbolici, di ritornarvi per ricordare la figura di don Italo Calabrò, nel XX della sua morte.
Lo fa all’insegna delle parole che don Italo ha lasciato e sulle quali si fonda appunto il Significato di una Cena: “la mafia può forse darvi soldi, donne, macchine blindate, se riuscirete a fare carriera nelle cosche. Ma una cosa ve la procura certamente e rapidamente: il carcere e la morte.”
Mai più attuale e contestualmente giusto risulta essere tale messaggio educativo, in una realtà locale ancora sconvolta e troppo silente di fronte a dei fatti che hanno “sbattuto” via via quasi tutti i paesi dell’Area Grecanica agli “onori” delle cronache in questi ultimi mesi dell’anno in corso, per un numero considerevole di giovani coinvolti in diverse operazioni delle Forze dell’Ordine e tradotti in carcere.
Ciò, da un lato, deve portare ad essere grati e riconoscenti alla Magistratura ed alle stesse Forze dell’Ordine per il lavoro che stanno svolgendo a tutela della legalità in territori molto difficili quali sono questi e, dall’altro, ad aprire indispensabili momenti di riflessione, partendo dall’assunto che la lotta alle mafie non può né deve essere delegata solo a loro ed alle loro azioni repressive: ecco come e perchè la Cena della Legalità di quest’anno debba principalmente servire a questo, ad avviare un percorso di riflessione condivisa dalle forze istituzionali, politiche, sociali e religiose, forze sane e responsabili, presenti in massima parte nella comunità condofurese e, più in generale, nella comunità che abita tutta l’Area Grecanica.
Un percorso di riflessione condivisa che trovi naturale sbocco in un rinnovato impegno corresponsabile per la trasparenza e la legalità nelle Istituzioni; per una partecipazione sana, attenta e puntuale delle forze politiche; per un impegno, caratterizzato da apertura e reale spirito di democrazia, da parte delle forze sociali attive; per una ripresa della pastorale sociale, che trovi impulso nella società e dia risposte alla stessa società in cui è inserita, da parte delle forze religiose presenti sul territorio dell’Area. Quest’ultime saranno radunate, nel mese di ottobre a Reggio Calabria, in quello che sarà un evento di rilevanza nazionale, la 46° Settimana Sociale dei Cattolici italiani, per discutere sul tema “Cattolici nell’Italia di oggi. Un’agenda di speranza per il futuro”, in cui anche Libera sarà impegnata a dare un contributo al Servizio della Verità e della Giustizia, che sicuramente saranno tra le priorità in agenda.
Tutto in una Cena in cui si assaporerà il sapore di giustizia e legalità dei prodotti che vengono dalle terre confiscate alle mafie e con la mente rivolta anche ad un’altra testimone di giustizia, morta per la sua Voglia di Libertà e Giustizia, a cui negli anni scorsi veniva dedicata la cena, la piccola quanto eroica Rita Atria, alle cui parole non si poteva non concedere il finale di questo pezzo: “prima di combattere la mafia devi fare un esame di coscienza e poi, dopo aver sconfitto la mafia che c’è in te, puoi combattere la mafia che c’è nel giro dei tuoi amici; la mafia siamo noi ed il nostro modo sbagliato di comportarsi”.
Salvatore Mafrici
(referente Libera Area Grecanica)
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