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di Francesco Iriti (Pubblicato su Calabria Ora)
“Spreco, abbandono, promesse disattese e rassegnazione“. Si racchiude in queste quattro parole l’inizio del servizio che il Tg1 ha voluto dedicare all’area dell’ex Liquichimica di Saline Joniche “che ormai vive in condizioni di abbandono assoluto”.
Il telegiornale della prima rete Rai ha dedicato un servizio, a due puntate, sulla zona sita nel comune di Montebello Jonico che negli anni 70 “mettendo da parte la normale vocazione della zona” è stata costruita grazie a più di 200 miliari di vecchie lire dello Stato che “rappresenta una zona isolata.
L’inviato Giuseppe Malara, dopo aver tracciato uno scorcio dell’attuale situazione dove “c’è un mare da sogno e caldo per gran parte dell’anno”, adesso il porto è ridotto “ad uno stagno putrido, insabbiato. Forti disagi per i due unici operatori rimasti a lavorare nella zona”.
L’inchiesta guarda anche al futuro e parla del finanziamento “ da parte della Regione Calabria di un milione e due cento mila euro. I soldi arrivano dopo 20 anni di totale abbandono e serviranno per l’apertura delle imboccature anche se, qualora non ci saranno interventi strutturali importanti, le correnti invernali faranno tornare tutto allo stato normale”.
Nelle due puntate del 17 e 18 giugno viene evidenziato il ruolo ricoperto dalle “Officine grandi riparazioni chiuse definitivamente nel 2011. Inoltre, il peggio per questa terra che si trova in un lembo di Calabria non è finito. Adesso rimane un ammasso di ferraglia e rifiuti e contiene nel sito la ciminiera più alta d’Europa”. L’inviato del Tg1 ripercorre la storia della “liquichimica che praticamente è nata dal 1971 al 1974 e che non ha mai funzionato e che doveva produrre proteine che si sono rivelate cancerogene.
I 600 operai assunti sono stati subito collocati in cassa integrazione ed adesso sono tutti in pensione”.
Di quella struttura costruita con il pacchetto Colombo “rimane un fantasma ingombrante, pericoloso che tutti vedono, ma che in molti ignorano”. L’inchiesta non dimentica di fare un passaggio sulla questione della centrale a carbone che dovrebbe essere costruita nella zona. Il giornalista a tal proposito dichiara che “ora c’è chi prospetta per quest’area la possibilità della costruzione di una centrale a carbone: paradossale! In tutto il resto del mondo si investe in energie pulite, qui si pensa al combustibile fossile”.
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