Questo post é stato letto 22810 volte!
“L’intelligenza è disertare il male”: così Jean Giono concludeva, nel 1938, alla vigilia del secondo conflitto mondiale, la sua “Lettera ai contadini sulla povertà e la pace”.
Al pensiero morale dello scrittore anarchico Jean Giono si ispira quest’anno il Circolo del Cinema “Il Pettirosso” di San Lorenzo (Rc) che, nell’ambito degli appuntamenti in programma dal 7 all’11 agosto, indirizza agli abitanti del “paese dei venti” la propria “Lettera ai laurentini sulla povertà e sulla pace”.
L’appello pacificatore, che dà il titolo alla rassegna, sarà lanciato dall’associazione promotrice nella giornata di apertura.
Nell’occasione, saranno presentate per la prima volta al pubblico le lettere dal fronte (1916-1918) di Francesco Scordo: quelle inviate alla moglie su cartoline postali fino alla tragica morte, quando l’ “Anima bella” di Scordo entrerà tra i nomi elencati nel monumento ai caduti, presso la pineta all’ingresso del paese. Si tratta di un omaggio che la pronipote di Francesco Scordo, Amèrica Liuzzo, presidente del “Pettirosso”, dedica al bisnonno a cui pure è ispirato il ritratto in memoria firmato dall’architetto Giuseppe M. Antonio Romeo ed esposto insieme alle lettere. “Dentro – spiega la giornalista Elisabetta Viti nella didascalia dell’evento – c’è un rosario di piccole attenzioni quotidiane, dalle dichiarazioni di genuino affetto coniugale alle raccomandazioni per il figlio nascituro che Francesco non conoscerà. Stralci di un perduto mondo interiore contadino che la guerra spazzerà via, insieme all’innocenza dei suoi protagonisti. E ai loro valori di pace”.
Altra chicca dell’estate 2012 gli scritti e manoscritti originali di Bruno Zuccalà, il medico laurentino molto amato dalla gente, scomparso nell’agosto 2010 ed alla cui memoria è stato dedicato il documentario “Ora pro nobis” prodotto dal Circolo del Cinema “Pettirosso”, per la regia di PinoLa Face.
Ma nell’operazione di memoria del piccolo centro aspromontano, ci sono pure i versi di Demostene Ianni “l’emigrante” (così firmava le sue poesie). E un’esposizione di lavori artigianali degli abitanti del Tuccio, con la presenza dei maestri Gesualdo Passaniti e Carmelino Iaria. In mostra, sempre presso la ex sede del circolo in via Vittorio Emanuele II, oggetti di carattere agro-pastorale che richiamano la semplicità, la bellezza e la creatività di chi sa lavorare i campi e vive – Giono insegna – in simbiosi con la terra e la natura.
Importante infine l’angolo dedicato agli strumenti musicali, con rappresentazioni dal vivo dei momenti della festa e dei canti della terra. Sono quegli strumenti, specificamente calabresi, che hanno permesso al contadino, nell’arco dei secoli, di completare la società rurale e di inserirsi in quel contesto socio-culturale dove la gioia e la condivisione di ogni bene è concessa.
La mostra, che si svolgerà presso la ex sede del circolo in via Vittorio Emanuele II; è stata allestita ancora una volta grazie alla partecipazione volontaria degli abitanti di San Lorenzo a cui va il ringraziamento di tutto “Il Pettirosso”.
Questo post é stato letto 22810 volte!