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Una lettera minatoria è stata recapitata alla sede di Riferimenti contenente minacce di morte per Adriana Musella e Nello Ruello, testimone di giustizia, referente dell’associazione in provincia di Vibo Valentia. La lettera spedita da Lametia Terme, è scritta a stampatello.
Il testo è il seguente: “Vi faremo saltare in aria voi e le famiglie. Via da Limbadi.”
C’è da aggiungere che proprio a Limbadi sono stati assegnati al Coordinamento Riferimenti i beni della famiglia Mancuso.
In alcuni di essi su progetto finanziato dal Pon Sicurezza per 3.000.000 di euro, dovrebbe sorgere l’Università dell’antimafia. Si tratta di due fabricati e due ville i cui lavori sono stati bloccati prima di iniziare con una richiesta di perizia suppletiva.
I tremilioni di euro non sono gestiti però dal Coordinamento Riferimenti ma da un consorzio di comuni del vibonese, tra cui quello di Limbadi. Nei giorni scorsi Adriana Musella aveva chiesto alle autorità competenti di controllare la gestione dei soldi stanziati dal Pon sicurezza, sulla cui gestione la Musella aveva detto di nutrire non pochi dubbi.
Nei mesi precedenti, una quarta villa, sempre dei Mancuso, destinata all’associazione, era stata trovata recintata e con dentro un mastino napoletano.
C’è da precisare che a differenza di altri, Adriana Musella viene lasciata sola e senza nessuna protezione nè alla sua persona nè alla sede del Coordinamento Riferimenti.
Una disposizione del prefetto De Sena negli anni scorsi. non è mai stata attuata nè tanto meno quella del Comitato per l’ordine e la sicurezza che imponeva al comune di Reggio Calabria l’installazione di telecamere a tutela della sede dell’associazione.
C’è da rilevare che altri presidenti di associazioni come Maria Falcone e Don Ciotti a Torino camminano con macchine blindate mentre chi è in trincea viene lasciato solo.
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