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In una lettera indirizzata al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella , al presidente della Giunta regionale della Calabria , Mario Oliverio , al Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin ed al presidente dell’assemblea regionale calabrese, Nicola Irto , il Comitato per il rispetto e la difesa della Costituzione “O.L. Scalfaro “ di Melito P.S. : “stigmatizza duramente l’operato di chi ha disposto la chiusura della struttura sanitaria dell’ ACE, l‘Associazione Calabrese di Epatologia, Ambulatorio di Medicina Solidale, che rappresenta un gravissimo atto di oltraggio alla Costituzione della Repubblica Italiana ed in particolare per quanto dettato all’ art. 32:
“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività , e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge . La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”
Si sottolinea e si porta alla Vostra cortese attenzione( soprattutto a quella del Presidente Mattarella , nel suo alto ufficio e responsabilità di garante della Costituzione ) come sia difficile , se non impossibile, rintracciare nelle odierne iniziative, soprattutto a carattere sanitario, qualcosa che soltanto assomigli, anche vagamente, al valore morale e medico-scientifico dell’iniziativa che si concretizzava nella struttura sanitaria ACE di Pellaro e nel pieno rispetto dei dettami Costituzionali in materia di Sanità. E ciò ad opera di preparati medici al servizio degli ammalati in una realtà economico-sociale molto difficile come quella calabrese, e della fascia Jonica reggina in particolare, nella quale gli indicatori economici familiari sono molto vicini a quelli del terzo mondo e la disoccupazione, soprattutto quella giovanile e femminile sono sotto il livello di guardia della sopravvivenza. E anche da sottolineare che nel centro ACE di Pellaro non sono solo i medici sono impegnati in questa opera di alto profilo istituzionale e costituzionale ma ci sono, sempre a livello di volontariato, anche personale amministrativo e paramedico.
Quello che non è emerso con chiarezza , ed è molto grave, quali, in effetti e concretamente siano, le “questioni burocratiche” che hanno portato alla chiusura dell’ACE di Pellaro.
Perché non vengono pubblicati, e quindi resi di dominio pubblico , le “questioni burocratiche” che hanno causato la chiusura di una realtà socio-sanitaria che ha avuto il merito di prestare assistenza sanitaria a circa 30 mila calabresi indigenti?
O forse a creare allarme e preoccupazione è stata la rinuncia, di circa 30 mila cittadini reggini e calabresi, a ricorrere ad altre possibilità in materia sanitaria, magari molto costose? Ma può essere che non ci si renda conto che molti cittadini rinunciano alla cura della propria salute in quanto non sono nelle condizioni economiche di pagare le prestazioni sanitarie?
Il referente del Comitato, Mimmo Musolino esprime la propria certezza e fiducia che si presti la necessaria ed urgente attenzione a questa gravissima problematica che ha creato molta apprensione ed allarmismo nell’opinione pubblica calabrese e reggina in particolare e che al più presto la regione Calabria disponga la immediata riapertura del centro ACE alla propria piena funzionalità ed al servizio delle persone ammalate indigenti.
Domenico Musolino
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