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Si è costituita qualche giorno addietro la sezione reggina dell’Istituto Nazionale di Bioarchitettura.
A spiegare scopi e finalità dell’iniziativa è il coordinatore regionale dell’Istituto di Bioarchitettura, Giovanni Renda. “La bioarchitettura – dice – è una disciplina che attua un atteggiamento ecologicamente corretto nei confronti dell’ecosistema ambientale per migliorare gli standard qualitativi di vita presente e futura, e viene divulgata attraverso l’operosità delle 35 sezioni provinciali che aderiscono all’Istituto Nazionale di Bioarchitettura , che svolge da anni un’attenta politica di salvaguardia del territorio per migliorare il rapporto complessivo tra l’uomo e il suo habitat, tra gli insediamenti umani e gli equilibri ambientali nel loro insieme.
L’impiego di materiali e prodotti a basso dispendio energetico in fase di produzione, privi di emissioni nocive, di ridotta e semplice manutenzione e con caratteristiche di reimpiegabilità, diventa prerogativa per realizzare e garantire nel tempo condizioni di benessere dell’abitare a livello urbanistico ed edilizio, nel rispetto degli ecosistemi preesistenti nell’ambiente, assicurando un risparmio nell’uso delle risorse naturali disponibili. Tali presupposti – prosegue – sono alla base di un concetto di ecosostenibilità e di biocompatibilità. Fare Bioarchitettura significa dunque costruire un rapporto equilibrato tra uomo, ambiente costruito e natura.
Nella riunione di qualche giorno fa – continua Renda – si è costituita la sezione reggina e i soci presenti anno individuato come neo presidente Leo Autelitano presidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte.
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