Legambiente su sequestro “Gioiello del mare”: denunciammo scempio nel 2010

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“La ’ndrangheta è ormai sempre più infiltrata nel settore turistico della regione Calabria. Prende di mira le coste e le bellezze del territorio per i suoi loschi affari e per compiere uno scempio ecologico e urbanistico come quello prodotto a Brancaleone dal “Gioiello del mare”, il complesso turistico-residenziale del valore di 200 milioni di euro, nella cui realizzazione è direttamente coinvolta la criminalità organizzata.

Legambiente plaude al sequestro compiuto ieri mattina dalla Guarda di Finanza che porta di nuovo alla luce il grande affare che ruota intorno ai villaggi turistici, un business più volte denunciato da Legambiente nei rapporti Ecomafia, Mare Monstrum e con la campagna Goletta Verde.

Da anni denunciavamo lo scempio del Gioiello del Mare su una delle spiagge più delicate della Calabria, luogo di nidificazione delle tartarughe marine. Siamo stati anche portati in tribunale dai proprietari di quel complesso, dove abbiamo avuto occasione di dimostrare le nostre ragioni, fatte proprie dal giudice”, così Sebastiano Venneri, responsabile mare di Legambiente commenta il nuovo sequestro compiuto questa mattina dalla Guardia di finanza a Brancaleone, in provincia di Reggio Calabria, e riguardante il complesso turistico-residenziale “Gioiello del mare”.

Già nell’estate del 2010 Legambiente aveva, infatti, denunciato lo scempio delle villette a Brancaleone, quando con Goletta Verde arrivò sulle coste calabresi per compiere un blitz ed accendere i riflettori sul villaggio “Gioiello del mare”, un progetto approvato tra l’altro dalla giunta comunale.

Quel blitz costò agli ambientalisti una querela per diffamazione da parte dei titolari della società, poi archiviata dal Tribunale di Roma. Successivamente l’operazione Metropolis del marzo 2013 dette ragione all’associazione ambientalista, dimostrando il coinvolgimento della criminalità organizzata nella realizzazione del complesso turistico e sequestrando 17 villaggi tra lo Ionio reggino e quello catanzarese. Ieri il nuovo sequestro.

“La vicenda del complesso Gioiello del mare – dichiara Francesco Falcone, presidente di Legambiente Calabria – rivela l’altra faccia della Calabria, una regione vittima dell’abusivismo edilizio e della cementificazione selvaggia che da anni deturpano le nostre splendide coste.

Quello che serve è una seria presa di coscienza del problema da parte di tutti, amministrazioni, cittadini e istituzioni affinché queste situazioni non si verifichino più. La Calabria è una terra ricca di bellezze paesaggistiche, di storia e cultura, che devono essere valorizzate e non deturpate”.

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Author: Maria Cristina Condello

Maria Cristina Condello ha conseguito la laurea Magistrale in "Informazione, Editoria e Giornalismo" presso L'Università degli Studi Roma Tre. Nel 2015 ha conseguito il Master di Secondo Livello in "Sviluppo Applicazioni Web, Mobile e Social Media". Dal 2016 è Direttore Responsabile della testata giornalistica ntacalabria.it

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