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di Francesco Iriti (Pubblicato su Calabria Ora)
“Il bergamotto per uscire dalla crisi”. E’ questa la ricetta di Legambiente in vista dell’evento che si terrà a Rio in Brasile dal 20 al 22 giugno. L’Italia è stata presentata anche attraverso l’unicità del bergamotto dell’area grecanica in un momento in cui si assiste alla drammatica crisi economica che attanaglia il Paese e alla crisi ambientale globale.
La perla verde della Calabria è senza dubbio la filiera agricola d’eccellenza mondiale del bergamotto, agrume dalle qualità eccezionali che cresce esclusivamente lungo gli 80 km della fascia ionica dell’Area Grecanica. Un vero e proprio tesoro verde: dà lavoro a oltre 7mila addetti delle 650 aziende agricole impiantate nella zona, senza considerare l’indotto.
È stato proprio il bergamotto calabrese il principe della giornata nazionale di Legambiente dedicata alla green economy. Prima di poter annusare le essenze e gustare dolci, succhi e liquori dal sapore unico gli ospiti dell’iniziativa ambientalista hanno approfondito l’argomento ascoltando le parole del presidente del Consorzio di tutela del bergamotto Ezio Pizzi, che ha raccontato delle difficoltà del passato e delle sfide per il futuro, dal crollo del mercato causato dai prodotti sintetici al riconoscimento del marchio Dop e al rilancio in grande stile. “Tra le prime voci dell’esportazione regionale – ha detto l’avvocato Pizzi – il bergamotto è una realtà fondamentale per la nostra economia, una filiera agricola che produce e dà lavoro pulito, e che punta ad aumentare di 4 volte la produzione nei prossimi dieci anni”. Una realtà florida che rischia però di scomparire per sempre. “Testimonial di biodiversità coi suoi 354 elementi chimici che lo distinguono dagli altri agrumi – ha spiegato Nuccio Barillà, storico ambientalista calabrese membro della segreteria nazionale – il bergamotto è l’essenza di territori e luoghi antichi che hanno trovato una splendida armonia tra l’agricoltura di qualità, i progetti di recupero dei vecchi borghi, il turismo sostenibile e la cultura dei saperi tradizionali. Un mondo delicato che rischia di essere cancellato dal progetto scellerato di costruzione di una centrale a carbone a Saline Ioniche, nel cuore dell’area grecanica”.
“L’affermazione delle esperienze calabresi di green economy – ha dichiarato Francesco Falcone, Presidente di Legambiente Calabria – è un’ulteriore soddisfazione per il movimento ambientalista, che da anni si spende per far emergere le potenzialità del territorio e valorizzare le buone pratiche, con iniziative dal respiro regionale come la carovana CAraLABRIA o nazionale come la manifestazione Voler bene all’Italia”.
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