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LegacoopSociali Calabria si rivolge al Prof. Giuseppe Bombino – Responsabile Territoriale di “Cultura e Identità” per la Città di Reggio Calabria e Provincia.
Fuga dei giovani e accoglienza dei migranti
Di seguito il messaggio di LegacoopSociali Calabria:
“In un momento storico caratterizzato da diffusori d’odio organizzati per strumentali motivazioni elettorali, con non poco sconcerto leggiamo l’articolo uscito su alcune testate on line a firma del prof. Bombino, responsabile territoriale di “Cultura e Identità” per la città di Reggio e Provincia. L’articolo, in maniera piuttosto esplicita, crea un azzardato e fantasioso parallelo tra le migrazioni dei giovani italiani verso gli Stati esteri, annosa problematica che affligge la nostra Nazione dall’inizio del secolo scorso; e l’accoglienza, con relative migrazioni dei popoli africani verso l’Italia. Ovvero quasi attribuisce la responsabilità politica delle migrazioni nostrane all’accoglienza dei migranti”.
LegacoopSociali Calabria: “Parallelismo inopportuno”
“Non riusciamo a comprendere il nesso, visto che il parallelo più volte viene riproposto nel corpo dell’articolo; anche con studiata teatralità nel momento in cui si chiede ai lettori di comprendere che il cuscino sul quale adesso poggia la testa di un “nero” è ancora bagnato dalle lacrime di “un bianco”, è inopportuno in un momento in cui la gente, alimentata da politiche dell’odio, è a caccia di capri espiatori. Ed i fatti di cronaca parlano chiaro. Non ci meraviglieremmo se domani il padre di un ragazzo emigrato in Germania; magari infermiere in attesa che la Calabria da anni sblocchi i concorsi, aggredisse un giovane senegalese colpevole di respirare l’aria che prima respirava il figlio. Intanto, esempio non fatto a caso, i concorsi stagnano per altre responsabilità, che di conseguenza vengono protette e preservate dal capro espiatorio creato ad hoc. Ecco perché la Calabria non si potrà mai rialzare!”.
I giovani dalla pelle nera rubano il posto ai ragazzi dalla pelle bianca?
“In ogni caso la visione di LegacoopSociali Calabria sull’accoglienza è risaputa.
Tuttavia sentiamo il dovere di contrappesare il messaggio fuorviante che emerge dall’articolo non fornendo risposte ai lettori, volutamente frastornati da un linguaggio populista non coerente con il profilo culturale del prof. Bombino, ma ponendo domande.
Ci chiediamo, anzitutto, se i nostri giovani siano stati spinti alla migrazione professionale (alcuni li chiamerebbero, se fossero di colore diverso, migranti economici) dal fenomeno immigrazione verso di noi? È così, ne siamo assolutamente certi? I giovani dalla pelle nera rubano il posto ai ragazzi dalla pelle bianca?”
Lo spopolamento dei Borghi deriva da diversi fattori
“Ovviamente, al vaglio della ragione, sappiamo tutti che così non è. E le politiche dissennate che hanno rubato ai giovani un dignitoso futuro nella propria regione o nel proprio paese, figlie di atteggiamenti conservatori e clientelari, dipendono da altro, e da altri, che utilizzano la paura del diverso per spostare l’attenzione verso le proprie volute inefficienze.
Volutamente abbiamo fatto l’esempio della Sanità. A chi arriva, nessuno promette il posto di chi è partito. Lo spopolamento dei Borghi deriva da mancanza di lavoro, protezione sanitaria, viabilità compromessa; non certamente dalle politiche dell’accoglienza, che, viceversa, e vedi Riace, sarebbero andate verso altra direzione”.
Le conclusioni di LegacoopSociali Calabria
“Il passato è il verbo giusto da utilizzare, in quanto il sistema è stato violentemente smantellato. E come conseguenza potrebbe portare, oltre a rendere clandestini centinaia di esseri umani, come se esistesse un’umanità regolare ed una clandestina, alla migrazione di tutte quelle persone, italiane, che prima lavoravano in questo ambito. Questo il prof. Bombino non lo cita. Affettuosamente glielo ricordiamo.
Tuttavia come Organizzazione non abbiamo alcuna intenzione di polemizzare con alcuno, piuttosto desideriamo favorire operazioni di verità; e quindi essere antidoto ad un messaggio che esplicitamente facilita nella gente la percezione che “i neri” sono la radice di tutti i mali storici della nostra Regione. Questi mali si chiamano disoccupazione, inefficienza, ‘ndrangheta, scuole che chiudono, clientelismo.
L’umanità è unica ed indivisibile
“Si divide il foglio in due, lato bianco e lato nero. E questo è antitetico allo stesso messaggio di umanità unica indivisibile ed universale che lo stesso autore dell’articolo ha voluto inviare a chiusura. Suona fortemente contraddittorio, incoerente e beffardo. L’umanità è unica ed indivisibile, e non ha bisogno di nemici da combattere, ma di fratelli da sostenere; siano essi i ragazzi senegalesi o gambiani che scappano dalla fame e dalle guerre, che i ragazzi calabresi che stremati dal malaffare cercano fortuna altrove. Questa semplice analisi ci aspettiamo dagli uomini di cultura calabrese, non slogan graditi a chi fino a qualche anno fa riteneva la Calabria zavorra dell’Italia produttiva ed onesta”.
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