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Continua la serie d’incontri promossi dal Consorzio Ecodistretto della Vallata del Gallico. In particolare si è tenuto nel pomeriggio del 21 Maggio un interessante incontro con il prof. Louis Garay finalizzato ad avviare percorsi di conoscenza su temi legati allo sviluppo locale.
L’iniziativa si è svolta al centro didattico “Antico Frantoio Calabrò” di Sant’Alessio in Aspromonte alla presenza di un nutrito ed interessato pubblico, tra cui alcuni amministratori dei Comuni della Vallata ed gli appartenenti dell’Agenzia di Sviluppo Locale.
Un momento di approfondimento e formazione incentrato sul turismo rurale e, soprattutto, la possibilità di avviare esperienze di micro impresa a conduzione familiare.
È emersa la necessità di fare rete, fare sistema e di muoversi nei canoni di sostenibilità dei sistemi di offerta quando si punta sul turismo per avviare processi di sviluppo.
La sostenibilità è costituita da processi partecipativi, come quelli che hanno portato alla creazione dell’Ecodistretto, e la messa in rete dell’architettura sottoutilizzata, diffusa nei piccoli borghi della Vallata, per una fruizione turistica dei luoghi.
Il turismo rurale richiede il ritorno ai vecchi stili di vita. È fondamentale, quindi, incentivare un ritorno alla terra, un ritorno alla produzione agricola e rivitalizzare un modello produttivo fino a qualche anno fa trainante per l’economia della Vallata del Gallico, per poter concretamente puntare ad integrare il reddito con il turismo rurale a conduzione familiare.
In quest’ottica l’Ecodistretto potrebbe ricoprire un ruolo molto importante, avendo accesso a quel capitale sociale che è componente fondamentale per il successo di iniziative ad alto valore aggiunto, un capitale fatto di imprese che si riconoscono nel territorio, di comunità che stanno riscoprendo il gusto di lavorare in sinergia, di amministratori capaci oggi di fare rete e superare barriere di campanile.
Il prof. Garay ha illustrato una ricerca volta ad indagare il sistema di piccole imprese turistiche della Catalogna, il 90% a conduzione familiare, sul quale si concentra un turismo responsabile che cerca nel territorio i caratteristici fattori identitari e rigetta forme di fruizione massificate che si concentrano sulla costa.
Sono emersi quindi spunti importanti per quelle che sono le linee di programmazione dell’Ecodistretto che puntano alla creazione di un sistema di offerta turistica nei piccoli borghi rurali della Vallata del Gallico, esperienze integrate che si orientano verso l’agriturismo, gli agricamping, i b&b, l’ospitalità diffusa: un’offerta che colleghi il mare dello Stretto con la montagna dell’Aspromonte.
Interessante il punto della presentazione che ha messo in evidenza come la sostenibilità conviene anche sotto il profilo economico, in quanto riesce ad attrarre fette di mercato che il turismo di massa non riesce a soddisfare con la propria offerta. Situazione inversa, invece, per il turismo ambientale, culturale e responsabile che riesce a far suo quel bacino turistico che, canonicamente, sceglie mete massificate.
A conclusione della conversazione con il prestigioso relatore, si è aperto un fitto e efficace dibattito, alimentato dagli interventi del pubblico e dai membri del Cda del consorzio presenti, come il vicesindaco di Calanna, Giuseppe D’Agostino e il sindaco di Sant’Alessio in Aspromonte, Stefano Calabrò, che ha concluso l’incontro esaltando l’importanza delle relazioni con il mondo accademico per crescere, ponendo come caso virtuoso proprio il Frantoio Calabrò, che grazie alla sinergia tra università, comunità ed amministratori gode oggi di una nuova fase di recupero e conservazione.
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