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La nascita del nuovo Governo nazionale non può e non deve passare come semplice fatto politico. Anzi è l’occasione giusta per rilanciare il tema di tutto il precariato storico calabrese come vertenza non più prorogabile.
È da più tempo ormai che sosteniamo la necessità di attivare a livello nazionale un tavolo tecnico tra Governo nazionale, Regione Calabria e sindacati finalizzato a discutere in maniera seria sul come garantire, attraverso un piano ben articolato, un processo di stabilizzazione a cominciare dai lavoratori LSU-LPU che da oltre 15 anni, pur espletando funzioni fondamentali negli enti pubblici e non, di fatto, vivono una condizione lavorativa inaccettabile.
Se non dovesse arrivare la convocazione diventerà indispensabile non una manifestazione di un giorno ma una vera e propria azione di protesta ad oltranza.
Il sindacato, responsabilmente, da tempo ha presentato ipotesi concrete finalizzate al graduale svuotamento del bacino di precariato, formulando proposte orientate ad assicurare una piena stabilizzazione dei rapporti di lavoro allo scopo di superare il diffuso disagio sociale esistente tra i lavoratori, e offrire loro concrete opportunità di realizzazione professionale e lavorativa, e nello stesso tempo garantire la continuità dei servizi resi alle comunità ed ai cittadini calabresi.
Sollecitiamo, tuttavia, la Giunta e il Consiglio regionale all’immediato pagamento delle spettanze per l’anno 2013 e al pieno rispetto di quanto concordato il 18 marzo u.s., ossia stanziamento delle risorse fino al 15 luglio e adempimento dell’accordo, peraltro sottoscritto dall’Assessore al lavoro oltre che da tutti i Capigruppo sia di maggioranza che di minoranza, di inserire nell’assestamento di bilancio, previsto per giugno 2013, la copertura per tutto il 2013, sia del sussidio che dell’integrazione, che nessuno ha messo o deve mettere in discussione.
È giunto il momento di lavorare seriamente senza se e senza ma.
Sono state superate tutte quelle fasi che potevano essere di intoppo: reperimento delle risorse economiche per i primi 6 mesi e mezzo dell’anno in corso, nomina del nuovo assessore regionale al lavoro ed alle politiche sociali e approvazione della normativa transitoria in sostituzione della legge regionale abrogata dalla Corte Costituzionale.
I parlamentari della Calabria al tempo stesso non possono assistere passivamente a quanto sta avvenendo. Dalle parole e dalle enunciazioni occorre passare subito ai fatti concreti, bisogna uscire da questa situazione di impasse ed assumere determinazioni conseguenti e coerenti con la drammaticità del momento.
FeLSA Cisl Calabria NiDIL Cgil Calabria UilTemp@ Calabria
Il Segretario Regionale Il Segretario Generale Il Segretario Generale
Giovanna Fortugno Antonio Cimino Gianvincenzo Benito Petrassi
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