Le rappresentanze sindacali reggine lanciano appello ai lavoratori dell’ASP

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Gli incontri,  le mediazioni e le relazioni avute ed ancora in corso, con la Direzione aziendale, hanno portato a focalizzare ed individuare, per l’imminente futuro, due obiettivi primari e raggiungibili che porterebbero una boccata d’ossigeno a chi da anni non vede il becco di un quattrino a causa della arcinota crisi che ha portato al blocco dei contratti e alla contrazione del potere di spesa dei pubblici dipendenti, nel mentre pochi eletti unti dal Signore, beneficiano e razziano le esigue risorse. Gli istituti contrattualmente sanciti, anche attraverso le relazioni sindacali, non dipendono dalla volontà di questo o quel dirigente, più o meno compiacente, ne tanto meno dalla voglia di baratto di qualche rapace predatore, tutto va ricondotto nell’alveo delle norme e regole, su questa linea di principio vigileremo e non consentiremo a nessuno di travalicare il limite.

Non producendo fumate, bianche o nere che siano, non giocando al rialzo, non avendo speculazioni o tornaconti personali o di appartenenza, continuando ad interpretare il ruolo sindacale nell’accezione più nobile del termine, ed essendo pragmatici, per come ruolo e tempi impongono,  a noi spetta il compito di badare all’ ”arrosto”, che nel nostro caso si traduce nell’erogazione dei buoni sostitutivi del servizio di  mensa, il cui valore è bene rammentare è di € 4,16 (con crediti di circa cinque anni), ed i residui dei fondi contrattuali.

Riteniamo che nell’immediato queste siano le priorità da individuare per i circa tremila lavoratori del comparto sanità pubblica, in questo registriamo la disponibilità aziendale e su questo, ognuno, per la propria parte, si dovrà assumere le proprie responsabilità, senza giocare a nascondino o vedo non vedo e senza agitare tempeste in un bicchiere d’acqua.

Altro discorso riguarda i miraggi e le chimere paventate e fatte apparire reali. Questo modo di fare  appartiene ai parolai delle promesse che possono irretire solo gli sprovveduti, ma la grandissima parte del personale del comparto conosce i suoi polli, e loro non ci sono cascati e non ci cascano. Non chiediamo una atto di fede, non abbiamo fini e promesse recondite, il nostro scopo è, come sempre, di occuparci di attività sindacale per passione sociale senza false promesse o inganni.

Siamo convinti che il CCDIA, sia l’unico strumento possibile e certo perche possano avere risposta e soddisfazione le istanze dei lavoratori.

Nessuno può pensare che si precorrano i tempi e si possano fare passi avanti, memori forse di modi di fare che appartenevano ad altri luoghi ed altri tempi.

All’ASP di Reggio Calabria il 65% delle rappresentanze sindacali (OO.SS. ed RSU) non consentirà a nessuno, nemmeno ai furbetti di turno, di prevaricare e calpestare dignità e diritti dei lavoratori.

Le posizioni organizzative e i coordinamenti sono ruoli di funzione assolutamente necessari all’organizzazione aziendale, ma nessuno può dimenticare che sono e devono essere strumentali e funzionali alla stessa organizzazione aziendale, in quanto tali necessitano dell’Atto Aziendale.

I tempi del provvisorio che dura all’infinito non esiste più!

Questi ruoli di funzione dovranno sicuramente essere determinati dentro i limiti e nel rispetto delle norme contrattuali e di legge, attraverso procedure di reclutamento aziendale con evidenza pubblica e nell’assoluta trasparenza e legalità.

Tutti coloro i quali sono in possesso dei titoli prescritti dalla legge, hanno il sacrosanto diritto di poter partecipare alle selezioni per posizioni organizzative e coordinamenti.

Se qualcuno ha promesso mari e monti, è stato un allocco chi ci ha creduto ed era in malafede chi ha fatto il furbetto di turno, promettendo sapendo di non poter mantenere. Sono cambiati tempi e modi ed ognuno dovrà prendere atto di questo cambiamento!

     UIL  fpl                                                     FSI                                                                 FIALS

     N. Azzrà                                           P. Calandruccio                                                       B. Ferraro

     F. Politanò

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Author: Cristina

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