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Riceviamo e pubblichiamo:
I depuratori non funzionano o funzionano malissimo e a certificarlo sono gli stessi uffici regionali e gli oltre 217 milioni di euro per la depurazione delle acque previsti dal programma di interventi del piano regionale relativo alla delibera Cipe del 30 aprile scorso. Per tali motivi è paradossale che ci si scandalizzie si aggredisca qualcuno che effettua un prelievo delle acque marine e rende pubblico il risultato, minacciando nei suoi confronti azioni legali paventando il risarcimento dei danni. Se c’è qualcuno da risarcire sono i cittadini e i fruitori delle acque marine.
Se un depuratore non funziona è già un fattore inquinante. Non c’è bisogno di alcun prelievo. Dev’ essere immediata l’inibizione alla balneazione per ogni punto di sbocco, per almeno 300 metri a destra e 300 metri sinistra dallo stesso. I numerosi fiumiciattolidi liquami cosa scaricano a mare vitamina “C” o acque solfuree?. Forse siamo in presenza di sorgenti termali e non lo sappiamo.
Un depuratore non può non funzionare e comunque non è il depuratore che inquina. Chi inquina è l’uomo, che nulla fa per prevenire l’inquinamento,né essendo a conoscenza del cattivo funzionamento dell’impianto, adotta i provvedimenti di competenza per rimuovere l’inconveniente.Senza portarla tanto per le lunghe e senza cercare colpe dove non ci sono il problema è di facile risoluzione. Basterebbe mettere a norma i depuratori e osservare le norme relative allo scaricodelle acque reflue e il problema verrebbe risolto.
Il fatto inconfutabile è, come più volte da noi ripetuto, che la tutela della salute umana e la salvaguardia dell’ambiente non interessa a tutti i nostri Amministratori. L’unica preoccupazione che sta Loro a cuore è il danno che potrebbe derivare al turismo e alla economia della Calabria dalla diffusione in piena stagione dei risultati negativi diffusi da “Goletta Verde” di Legambiente. Infatti per dieci mesi l’anno silenzio assoluto sulla depurazione, gli Organi di informazione riportano soltanto le periodiche segnalazioni di quest’associazione, arriva l’estate e ricomincia la telenovela. Ci si preoccupa se il mare è inquinato o no, e se le procedure di campionamento siano regolari o meno, senza tenere conto che anche qualora le acque marine risultassero conformi alle norma di legge,tali esiti non possono ritenersi attendibili per rassicurare la popolazione poiché già l’impianto non è a norma, perciò l’evento può manifestarsi in ogni momento. Di questo L’ARPACAL è perfettamente a conoscenza e ne fa il suo punto forte,perché sa benissimo che nessuno mai potrà contestare i propri risultati, in quanto al momento del prelievo circostanze di luogo e di tempo davano quella realtà. Ma la domanda è sempre la stessa: chi controlla il controllore?atteso che a certificare la qualità delle acque di balneazione è l’organo regionale, perciò la Regione controlla se stessa. Comunque ci si domanda perché tante reazioni e tante polemiche sui risultati negativi di quest’anno, e come mai non si è provveduto a contestare le procedure di campionamento di Goletta Verde negli anni passati, visto che il modus operandi da oltre vent’anni è sempre lo stesso.
Sporcare o inquinare le acque superficiali risalta agli occhi di tutti e quando cessa la fonte dell’inquinamento tutto ritorna alla “normalità”.Ma chi è chiamato a tutelare la salute pubblica dovrebbe tenere in considerazioneanche un problema molto più grave e difficile da risolvere ovvero l’inquinamento quasi invisibile delle falde acquifere, che, a causa della scarsissima attenzione riposta alla tematica,porterà problemi di una gravità tale per le future generazioni.
Amare la propria terra e difenderla non vuol dire rappresentare agli occhi degli altri una realtà diversa, bisogna amare la propria terra così com’è, anche denunciando gli aspetti negativi. I problemi vanno affrontati non nascosti, il turista è in grado di giudicare e scegliere se ritornare il prossimo anno nella nostra terra. Bisogna cambiare cultura, non possiamo apparire agli occhi degli altri sempre “vittime di chi sa quali complotti”, quando tutti, soprattutto i nostri governanti, conosciamo molto bene la situazione.
Visto che i fondi ci sono perché i Comuni non si mettono a lavoro per mettere a norma i depuratori. Al riguardo pochi mesi fa il Presidente della Regione Calabria, dott. Giuseppe Scopelliti, comunicava che con riferimento al piano operativo di intervento della Regione Calabria 2011 per rinnovare depuratori e impianti fognari che prevede investimenti per oltre 38 milioni di euro,soltanto 11 comuni dei 42 coinvolti hanno già pubblicato il Bando.
Conoscendo la situazione dei depuratori di Reggio Calabria e Provincia, soprattutto del Comune di Motta San Giovanni, dubito che i dati di Goletta Verde non siano reali, comunque non si esclude che tutti possiamo sbagliare, però bisogna dimostrarlo con i fatti. In ogni modo anche nelle remota ipotesi che i dati di Goletta Verde si dovessero discostare dalla realtà, a parere di questa associazione tale scostamento non intaccherebbe minimamente la serietà e la professionalità di Goletta Verde che ringraziamo per il contributo apportato all’ambiente e quindi della salute dell’uomoe La invitiamo a proseguire senza condizionamenti nella nobile missione.
Per quanto riguarda la depurazione a Lazzaro mi limito a dire che un tempo nell’aria si spandevano il gradevole profumo della salsedine misto al gelsomino, specialmente in località San Vincenzo dove la pianta veniva coltivata, oggi invece giunge alle narici l’odore penetrante di fogna che ristagna nell’aria permeando di se ogni cosa. Ma l’assurdo è che l’Amministrazione comunale nega l’evidenza.
Vincenzo CREA
Referente unico dell’ANCADIC Onlus
Responsabile e coordinatore del territorio nazionale
Area di interesse tutela dell’ambiente e del patrimonio paesaggistico
e Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”
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