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Riceviamo e pubblichiamo:
In questo particolare momento di crisi che il paese sta attraversando, tutti, anche coloro che rivestono cariche pubbliche, dovrebbero fare attenzione agli sprechi. Una maggiore attenzione da parte di coloro preposti a vigilare sulla “cosa pubblica” potrebbe evitare inutili sperperi di denaro pubblico. Purtroppo così non è. Mentre milioni di persone soffrono la sete, a Lazzaro, dimenticandosi dei lunghi periodi di sofferenza idrica che fino allo scorso anno il paese ha sofferto, ci permettiamo il lusso di sprecare il prezioso liquido, bene primario.
Uno di questi sprechi è in atto nell’alveo del Torrente Oliveto (in questo torrente oramai succede di tutto, persino che l’ illegalità diventi legalità). Infatti sulla destra dell’alveo fluviale a pochi metri dal ponte stradale da circa quattro giorni da due tubazioni (delle quali qualcuno dovrebbe spiegare la loro naturale funzione), di cui una in plastica dura – PVC -, sottostanti una struttura idrica in cemento posta a ridosso dell’argine destro del torrente, fuoriescono decine e decine di metri cubi di acqua per uso umano che si riversano violentemente nell’alveo fluviale.
Questa associazione già lo scorso anno durante i lavori di sostituzione della condotta idrica aveva richiamato l’attenzione delle istituzioni competenti tra cui il Sindaco e l’Assessore ai lavori Pubblici del Comune di Motta San Giovanni evidenziando Loro la necessità di collocare tale opera fuori dell’alveo del torrente anche per motivi di sicurezza pubblica e igiene alimentare, atteso, tra l’altro, che si stava interrando la condotta idrica ad una profondità non adeguata ovvero nel nuovo alveo formatosi a seguito di accumulo di materiali di sedimentazione proveniente dai processi di erosione delle pendici, nonché da altro materiale accumulatosi nel tempo e mai rimosso, oltretutto nell’alveo fluviale inquinato da scarichi fognari e non solo fognari.
Il primo cittadino e l’Assessore ai LL.PP. intervenuti sul posto hanno fatto sapere attraverso gli Organi di informazione che l’intervento era regolare, che la tubazione idrica era collocata ad una profondità idonea e sicura ovvero due metri sotto l’alveo del torrente Oliveto (ben al di sotto dell’originaria quota del vecchio tubo) ben protetta e a “tenuta stagna” ( allora domandiamo da dove è sbucato questo tubo di plastica? sarebbe il caso di accertarsi), così come assicurato dai responsabili apicali della So.Ri.Cal. che hanno consegnato i certificati dell’azienda produttrice dei tubi e l’autorizzazione della Provincia ad attraversare in alveo i torrenti cittadini. Era evidente che i conti non tornavano perciò abbiamo immediatamente contestato quanto asserito dai rappresentanti dell’Ente comunale corredando il tutto con documentazione fotografica e video che smentiva categoricamente tali affermazione. Oggi i fatti ancora una volta confermano quanto da noi sostenuto.
Ricordiamo che non si tratta di un singolo episodio di spreco di acqua pubblica. Come già segnalato e documentato lo scorso anno anche presso il Torrente Saetta e presso il Torrente San Vincenzo si sono registrati più volte notevoli perdite di acqua destinata ad uso umano dalle tubazioni poste negli alvei fluviali. L’episodio verificatosi nel torrente San Vincenzo che si è protratto per molto tempo è stato certificato anche dai funzionari della protezione civile intervenuti, su richiesta di questo Comitato, su alcune problematiche di natura ambientale nell’alveo fluviale del Torrente San Vincenzo.
Altre notevoli frequenti perdite di acqua destinata ad uso umano si registrano in altri punti del paese, per ultimo durante lo scorso mese di maggio nella via vecchia provinciale antistante una struttura balneare ove le acque che sgorgavano da un tombino idrico hanno reso il tratto di strada per molti giorni intransitabile ai pedoni.
Spesso è stato detto, e tutt’oggi in diverse occasioni si continua a sostenere che la crisi idrica è un problema che attanaglia da molti anni tutta la regione, ma alla luce dei fatti dobbiamo dire che forse è soltanto una leggenda.
In ogni modo tenuto conto del notevole spreco del prezioso liquido, viste le difficoltà che si presentavano al momento (pomeriggio di sabato) per contattare l’ente preposto, dopo aver contattato telefonicamente il centralino della Prefettura di Reggio Calabria abbiamo richiesto l’intervento del servizio di pubblica Utilità dei Carabinieri “112” che ha immediatamente interessato La So.Ri.Cal. S.p.A. – Società Risorse Idriche Calabresi che è intervenuta con apprezzabile efficienza e tempestività provvedendo intorno alle ore venti alla risoluzione della problematica.
Comitato Spontaneo “Torrente Oliveto” Rappresentato da Vincenzo Crea
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