Lazzaro (RC), tombini pericolosi sulla SS 106

tombino lazzaro

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Riceviamo dal Comitato Spontaneo “Torrente Oliveto” e pubblichiamo:

In data 21 marzo 2011 questo comitato provvedeva ad inoltrare ad alcune Istituzioni centrali dello Stato l’ennesima segnalazione relativa ad una  situazione di rischio per gli utenti del tratto stradale, determinata,  ancora una volta, dal degrado di alcuni tombini posti sulla Ss 106 nel tratto stradale in questione.

Si sottolineava altresì che in quel tratto il rischio è  incentivato  dalle condizioni dell’asfalto che in molti punti si presenta deteriorato con buche improvvise e lacerazioni abbastanza  profonde e persistenti che costituiscono per l’utente una insidia o trabocchetto specialmente durante le piogge.

Il Ministero delle Infrastrutture Dipartimento delle Infrastrutture, gli Affari Generali ed il Personale, Direzione Generale per le Infrastrutture Stradali  Divisione II   Roma, con nota del 7.4.2011 diretta al Comune di Motta San Giovanni e per conoscenza a questo  comitato, scrive, ancora una volta,: “”Si richiama l’attenzione di codesto Comune in ordine alle richieste formulate dal Comitato Torrente Oliveto con nota del 21 marzo 2011, che si allega in copia, relativa a questioni di competenza esclusiva di codesto Comune medesimo. Con l’occasione si chiede a codesto Ente  di tenere informata la scrivente in merito all’adozione  dei consequenziali provvedimenti che si riterranno all’uopo necessari””.

Questo comitato rileva che stante il tempo trascorso e l’urgente necessità di provvedere, ancora non si è intervenuti in merito, mentre nell’assordante silenzio dell’Ente preposto ad intervenire increduli registriamo gli ulteriori  pericoli che quotidianamente si presentano per la circolazione stradale.

Infatti al Bivio Stazione FF.SS. a qualche metro dal  sottopassaggio lato monte  e poco distante dalla delegazione municipale, un tombino situato sulla strada comunale, a seguito del transito di automezzi pesanti, si è sprofondato. Non solo. Ma da molto tempo a pochi metri dallo stesso pozzetto il manto stradale sovrastante la cunetta che dovrebbe convogliare le acque piovane al torrente Oliveto presenta una larga e vistosa incavatura che non tarderà a sprofondare.

Non è possibile che in un punto molto frequentato anche da amministratori comunali e da altri rappresentanti di Istituzioni locali,  luogo ove le forze dell’ordine oltre a transitare più volte al giorno talvolta sostano per espletare servizi di polizia stradale, nessuno si sia accorto di tali situazioni di evidente pericolo. Oramai è prassi consolidata, che si è permanentemente stabilizzata in questi ultimi anni negli amministratori locali, che se non accade l’irreparabile chi di competenza non interviene.

Giova ricordare che i funzionari del provveditorato alle OO.PP. di Catanzaro  nel mese di dicembre 2009 eseguivano  l’ennesimo sopralluogo nel tratto di strada in questione e riscontravano  il perdurare delle problematiche lamentate dalla scrivente associazione. In tale sede si riscontrava, tra l’altro, che il pericolo su detto tracciato è incentivato da precari interventi svolti da Società private (telecom, etc) che operano in modo precario soprattutto presso alcuni tratti ove risultano presenti pozzetti di ispezione sconnessi o mal collocati.

Queste e tante altre situazioni di pericolo da anni ripetutamente segnalate  dalla scrivente associazione anche agli Assessori comunali di Lazzaro non hanno mai trovato la dovuta attenzione ed è disarmante sentirsi ripetere dagli stessi invisibili assessori  il loro  prodigarsi per il bene del paese.  Per amministrare un Comune bisogna prima di tutto ascoltare, non solo nei settori di specifica competenza  ma anche sui problemi generali del territorio, per poter dare le risposte che servono. Questa virtuosa predisposizione a noi non risulta annoverata tra le doti dei nostri amministratori.

Tra le tante segnalazioni inoltrate, richiamiamo alla memoria quella relativa all’assurda collocazione della fermata dell’ATAM sulla Ss 106, esattamente sul  ponte Oliveto in curva e in un luogo privo di illuminazione pubblica, con spazio insufficiente per effettuare tale manovra e  quella che riguarda la collocazione della segnaletica che arbitrariamente autorizza l’inversione di marcia al bivio stazione ferroviaria, posta in curva sullo spartitraffico di cemento uscita Sud, non facilmente avvistabile per i conducenti che percorrono la Ss 106 poiché occultata dalla preesistente segnaletica.

Qualora le forze dell’ordine dovessero contestare il divieto di inversione al bivio stazione ferroviaria, ciò potrebbe spingere, ricordiamo che il tratto di cui si parla è provvisto di doppie strisce continue di mezzeria, i presunti trasgressori a proporre ricorso amministrativo che in caso di annullamento della sanzione comporterebbe uno sperpero di denaro pubblico.

In merito agli interventi di competenza comunale, sono stati nuovamente attivati  l’Ufficio Tecnico, il Presidente del Consiglio Comunale, il Segretario Comunale, l’ Assessore ai LL.PP. e l’assessore Assessore all’Urbanistica, rapporti con le Istituzioni, Innovazioni Tecnologiche del Comune di Motta San Giovanni ai quali è stata.

Nel ricordare che l’Amministrazione di un Comune è un’attività che somiglia, in sintesi, alla funzione genitoriale e che  essere amministratori non è un hobby, un passatempo, un lavoro, è una funzione, una responsabilità che impegna per l’intera giornata la testa e il cuore, domandiamo ai nostri amministratori quale problematica d’interesse collettivo sollevata dallo scrivente comitato è stata presa in considerazione durante questo lungo periodo di  “fiorente” legislatura?

Invece di continuare con questo silenzio e questa finta indifferenza sarebbe stata gradita anche una semplice risposta alle nostre richieste. Ma a quanto pare la soluzione al problema per la nostra amministrazione sta nell’ignorare piuttosto che risolvere.

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Author: Cristina

1 thought on “Lazzaro (RC), tombini pericolosi sulla SS 106

  1. Il problema sono proprio i tombini, prima dell’asfalto. Le Amministrazioni Comunali (è un problema che riguarda l’intero Paese) invece di destinare ingenti e frequenti risorse per “rattoppare” il manto stradale, dovrebbero proprio sostituire i vecchi chiusini in ghisa o ferro, con altri in materiale diverso: sono molto più sicuri, resistenti, alla corrosione e ai furti, meno rumorosi al passaggio e soprattutto farebbero risparmiare ingenti risorse comunali per la manutenzione.
    Svegliamoci.

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