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Si è svolto oggi, presso la scuola media di Lazzaro, un incontro tra il Comitato dei genitori e la Dirigente dell’Istituto Comprensivo.
Nel corso dello stesso, la Dirigente, dati alla mano, ha rassicurato il predetto Comitato che l’Istituto, nell’immediato, non rischia di perdere l’autonomia giuridica.
Per il prossimo anno scolastico i dati previsionali, calcolati come differenza tra alunni in ingresso ed alunni in uscita,fanno ipotizzare, per l’Istituto Comprensivo di Motta San Giovanni, una consistenza numerica di circa 480 alunni.
Certamente tale esiguità numerica è poco compensata dai nuovi plessi aggregati.
Di questi, tre sono scuole dell’infanzia, ubicate in aree periferiche del territorio pellarese, con in atto, una consistenza numerica media di circa 20 unità ed uno è un plesso di scuola primaria di appena 25 unità.
Considerato che ai sensi del DPR N.133/2008 i plessi di scuola primaria per mantenere un funzionamento autonomo devono registrare una consistenza numerica di 50 alunni, ridotti a 30 nei Comuni in cui si registra la presenza di minoranze linguistiche, e che quelli di scuola dell’infanzia devono registrare la presenza di 30 unità, ridotti a 20 nei Comuni in cui c’è la presenza di minoranze linguistiche, si comprende bene che l’Istituto, per come in atto costituito, non vede garantita una stabilità nel tempo.
Pur tuttavia, la Dirigente ha invitato il Comitato ad astenersi da eventuali forme di protesta programmate, sollecitandolo a recuperare serenità e fiducia.
La stessa non ha, tuttavia, nascosto il proprio rammarico per le operazioni condotte dalla Provincia che, non sempre, appalesano la presenza di criteri ispiratori equi, trasparenti e razionali.
E’ vero, ha aggiunto, l’operazione è certamente complessa, molte le variabili in gioco: le legittime pretese dei Sindaci di mantenere sul proprio Territorio i Presidi dirigenziali e amministrativi, la necessità di garantire stabilità alle Istituzioni Scolastiche, le aspettative dei Dirigenti di vedere “ disegnate” Istituzioni scolastiche di un’elevata consistenza numerica che possa garantire efficacia ai processi formativi posti in essere.
In qualche caso queste variabili sono state gestite in modo separato, con prevalenza, in funzione dei soggetti destinatari, ora dell’una, ora dell’altra.
La loro gestione avrebbe preteso, invece, di trovare radice fondativa in criteri condivisi di razionale equilibrio e trasparenza.
Così non sempre è: l’osservazione della Bozza di Piano ne è una evidente testimonianza.
Chi paga le spese?
Certamente in primis la qualità dei processi organizzativi e formativi, che in qualche caso, risulta deprivata della possibilità di coltivare visioni prospettiche all’interno di una dimensione che, dentro la stabilità geografica, colloca quella di pensiero, di motivazione, di impegno, di clima culturale ed educativo condiviso in altri, invece, pare di difficile governo dovendosi estrinsecare su aree territoriali molto distanti e diverse sul piano economico-sociale e culturale.
Comprendendo e condividendo queste ragioni, i genitori dell’Istituto Comprensivo di Motta San Giovanni, esprimono la loro insoddisfazione per la scelta operata dalla Provincia ed auspicano una modifica ragionevole della stessa che ponga l’Istituto Comprensivo di Motta San Giovanni, nel tempo, in una condizione di stabilità e sicurezza.
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