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Lazzaro è nota per essere una località di notevole interesse archeologico, in quanto luogo di ritrovamento di diversi reperti antichi e recenti. Tra il 1995 e il 1998 durante le campagne di scavo dirette dalla Soprintendenza ai beni archeologici della Calabria nell’area posta a cavallo della statale 106 sono emerse le rovine di una villa romana che risulterebbe databile ad epoca anteriore al 43 a.C. verosimilmente appartenuta al patrizio Publio Valerio e un vasto impianto residenziale con pavimentazione a mosaico particolarmente ricchi ed artisticamente rilevanti.
Sembrerebbe che le indagine archeologiche incomprensibilmente non abbiano avuto seguito. A tali rinvenimenti si aggiungono le tracce della presenza dei primi cristiani e importanti statuette femminili di chiara destinazione sacrale già rinvenute in località Capo d’Armi e la stipe votiva con numerose statuine in terracotta in località Ferrina.
Sarebbe opportuno mettere in sicurezza i siti e pubblicizzare le bellezze archeologiche alla collettività. Un intervento di riqualificazione dei beni culturali presenti su tutto il territorio di Lazzaro sarebbe una delle tante occasioni di rinascita del paese, i siti archeologici sarebbero meta turistica che sicuramente apporterebbe ricchezza alla località, quindi miglioramento delle condizione di vita per gli abitanti, benessere e progresso per tutti.
E’ necessario promuovere un itinerario archeologico/naturale, dare a chi visita l’importante museo nazionale di Reggio Calabria la possibilità di scoprire anche i tesori di storia e archeologia che i siti periferici offrono, tra cui il castello di Sant’Aniceto, abbandonato a se stesso, i siti di Lazzaro e il Parco archeologico di San Pasquale di Bova Marina. Non ha senso spendere tanti soldi per istituire un museo e poi tenerlo chiuso. Mi riferisco all’istituendo museo archeologico “antiquarium leucopetra” di Lazzaro che a distanza di due anni dall’ultimazione dei lavori di restauro del fabbricato i reperti archeologici non sono fruibili perché mancherebbero le condizioni di sicurezza dei locali che ospitano i beni culturali.
Pertanto invitiamo le istituzioni in indirizzo affinché riservano la giusta importanza al patrimonio storico e culturale di Lazzaro e attuano un ampio programma di finanziamenti mirati alla fruizione di un così importante patrimonio. Dobbiamo purtroppo constatare che, soprattutto, Lazzaro non utilizza le enormi potenzialità del territorio e ciò sembrerebbe riconducibile non sempre alla carenza di risorse economiche, bensì ad una sorta di “abulia” delle idee e del coraggio che si percepiscono nelle istituzione locali che non solo non colgono le iniziative e le idee nate sul territorio ma si dimostrano incapaci di proporre progetti e idee innovative. Infatti l’amara constatazione di questi giorni confermerebbe quanto anzi detto ovvero che non è stata riservata la giusta attenzione ai beni culturali di Lazzaro, soprattutto da parte della Giunta comunale che si sarebbe interessata esclusivamente dei finanziamenti relativi agli interventi riguardanti il Castello di Sant’ Aniceto.
Infatti i Beni culturali di Lazzaro non sono stati inseriti nel “Piano dei Musei, delle Aree e dei Parchi Archeologici” per un importo progettuale complessivo di 45 milioni di euro, presentato recentemente dal Presidente della Regione dott. Giuseppe Scopelliti e dall’Assessore alla cultura Mario Caligiuri. Pertanto onde evitare di perdere questa, forse, irripetibile opportunità invitiamo chi di competenza a presentare alla regione Calabria i relativi progetti. Contiamo sulla sensibilità delle precitate Istituzioni regionali acchè vogliano valutare la possibilità di poter inserire nel suddetto Piano gli interventi riguardanti l’inestimabile patrimonio culturale di Lazzaro. In merito sono state interessate, oltre al Presidente della Regione Calabria, la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria, il Presidente della Provincia di Reggio Calabria, il Sindaco del Comune di Motta San Giovanni e il Ministro pe Beni e le Attività Culturali.
Vincenzo CREA
Referente unico dell’ANCADIC Onlus
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