Lazzaro (RC), richiesta bonifica e interventi di messa in sicurezza del Torrente Oliveto

torrente oliveto

Questo post é stato letto 26560 volte!

torrente oliveto
torrente oliveto

Riceviamo e Pubblichiamo:

Si insiste nel richiedere l’urgente bonifica e messa in sicurezza del Torrente Oliveto a rischio esondazione e della discarica comunale di RSU di Lazzaro, dismessa nel 2003  a rischio frana.

Le prime certificazioni riguardanti la  pericolosità del torrente Oliveto si perdono nella caligine dei tempi e gli innumerevoli inviti rivolti alle Istituzioni regionali, provinciali e comunale dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile pro tempore, dott. Guido Bertolaso, e da quello attuale, dott. Franco  Gabrielli,  che per quanto ci riguarda ha egregiamente  proseguito  l’attività posta in essere dal suo predecessore,  ultimo intervento disposto in data 30 novembre 2011,  non sono stati recepiti dagli Enti preposti, e mentre i rischi pendono come la spada di Damocle sulla collettività, da oltre un decennio assistiamo al girare a vuoto di carte e all’assurdo ed ingiustificato rimpallo di competenze tra Amministrazione Provinciale e Comune di Motta San Giovanni.

Giova ripetere  che lo scorso 14 dicembre sono intervenuti per l’ennesima volta i Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Reggio Calabria ed  hanno confermato il potenziale pericolo in caso di piena del torrente nell’area circostante  il ponte stradale della Ss 106, riscontrando tra l’altro che effettivamente la distanza tra la quota di sotto trave e il nuovo alveo è di circa un metro.

Visto la deliberata inerzia delle Istituzioni locali preposte, rilevato che le Amministrazioni territorialmente competenti,  non ritengono di dover intervenire “in danno” del soggetto inadempiente,  si invita chi di competenza di adottare i poteri sostitutivi.

torrente oliveto 2
torrente oliveto 2

Per quanto risulta alla scrivente associazione i sopralluoghi eseguiti riguardano soltanto la foce del Torrente Oliveto, pertanto si ritiene necessario effettuare una urgente ricognizione nell’area a monte del depuratore dell’Oliveto posto a ridosso del torrente a circa trecento metri dal ponte stradale dove la situazione di pericolo si appalesa più grave.

E’ necessario richiamare l’attenzione e porre nuovamente in rilievo il disastroso effetto combinato, in caso di piena del torrente, dal concatenarsi di alcuni fattori ampiamente illustrati in altre precedenti segnalazioni, non a tutti dirette, tra cui: apertura di alcuni varchi d’accesso lungo i muri d’argine, riduzione della sezione idraulica in corrispondenza delle luci dei ponti della Ss 106 e di quello ferroviario posto più a valle,  mancanza di muri d’argini o altre opere di protezione, presenza nell’alveo fluviale di massi da cava, ricca vegetazione spontanea con presenza di arbusti alberi, depuratore a ridosso del torrente, abitazioni poste lungo l’argine in prossimità della foce, tra cui un popoloso villaggio abitato anche d’inverno, stazione di pompaggio delle acque reflue posta nell’alveo fluviale sullo stesso piano di campagna, tra l’altro in stato di incuria, condotte idriche e fognarie situate in alveo fluviale e nella sotto trave del ponte stradale, grossi alberi posti sull’argine eroso dalle acque torrentizie pronti a crollare, mentre alcuni sono già crollati.

In caso di piena del torrente le conseguenze anche dal punto di vista igienico-sanitario per la collettività e per le falde acquifere sarebbero a nostro avviso, gravissime e catastrofiche. Infatti, riteniamo, come ripetutamente già rappresentato, che qualora si dovesse rendere concreta la succitata fattispecie, la popolazione rimarrebbe senza acqua, non sopporterebbe gli asfissianti odori fognari, le aree e le unità abitative circostanti sarebbero inondate anche dai liquami fognari e alto sarebbe il rischio d’insorgenza di qualche epidemia.

Richiamiamo l’attenzione sulla necessità di bonificare e mettere in sicurezza con urgenza la discarica comunale  che presenta una condizione di rischio frana, più volte si sono manifestati segni di cedimento,  e l’aumento di  fuoriuscita di notevoli quantitativi di percolato raggiungono le abitazioni a valle soprattutto quando le piogge ne aumentano il volume. Presso la discarica in questione più volte si sono manifestati segni di cedimento.

TUTTI SONO A CONOSCENZA DELL’ALTO RISCHIO A CUI E’ ESPOSTA LA COLLETTIVITA’.

Confidando in un autorevole Vostro sollecito riscontro, porgo Distinti Ossequi.

Vincenzo CREA

Questo post é stato letto 26560 volte!

Author: Cristina

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *