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Poco più di dieci minuti di pioggia, anche se intensi e la contrada Oliveto nel pomeriggio del 27 settembre u.s. per l’ennesima volta nuovamente in ginocchio.
Dopo l’acquazzone che si è abbattuto sulla zona nella serata dello scorso 19 settembre che ha recato notevoli disagi agli abitanti e alla circolazione stradale, a distanza di pochi giorni i residenti si sono viste le proprie abitazioni nuovamente inondate da acque, fango, rifiuti e liquami fognari.
Questa volta la situazione è appesantita da un grave inconveniente igienico sanitario, più volte segnalato all’amministrazione comunale anche da alcuni residente di piazza stazione.
Infatti delle abitazioni situate nel piazzale stazione sono state inondate dalle acque fognarie che fuoriuscivano dai tombini fognari ove che raccolgono anche le acque piovane, uno dei quali collocato sulla rotatoria recentemente realizzata, che in occasione della pioggia a causa della pressione dell’acqua, si è scoperchiato e i liquami si miscelavano con le acque meteoriche che dalla Ss 106 e dalla sovrastante collina violentemente raggiungevano la piazza interessando alcune aree private.
L’intera zona è stata lungamente invasa dal caratteristico ed insopportabile odore fognario percepibile per lungo tempo a notevole distanza.
Eppure lo scorso 21 giugno nel corso dei lavori di ammodernamento del piazzale esterno alla Ferrovia, la scrivente associazione segnalava all’assessore ai Lavori Pubblici acquedotti fognature, servizi al cittadino del comune di Motta San Giovanni e al direttore dei lavori della Rete Ferroviaria Italiana S.p.A di Reggio Calabria che il tracciato evidenziava possibili incongruenze dovute alla presenza della rete fognaria che sarebbe stata interessata dalla rotatoria e dalle opere murarie dell’area di parcheggio, tra cui un tombino ricadente a margine della stessa rotatoria.
In considerazione che era a tutti nota la criticità della regimazione delle acque piovane e della rete fognaria, chiedevamo di effettuare i dovuti riscontri per evitare che alla prima emergenza inevitabilmente l’Amministrazione comunale si trovasse a dover intervenire a spese proprie ovvero con i soldi dei cittadini per porvi rimedio.
Sembrerebbe che ancor prima dell’emergenza di questi giorni il Comune quasi settimanalmente è dovuto intervenire richiedendo l’intervento dell’autospurgo. Per ultimo intorno alle ore 7,00 di oggi. Non sarebbe più conveniente impiegare il denaro pubblico per correggere gli errori commessi anzichè continuare a chiedere l’intervento dell’autospurgo?.
Non è più pensabile che, soprattutto nel settore delle opere pubbliche si continuano ad eseguire lavori senza ottenere i risultati. Chiunque abbia una responsabilità deve rispondere della responsabilità e dell’impiego del denaro pubblico, dal consigliere comunale al Sindaco. Visto i risultati ottenuti chiediamo se l’Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Motta San Giovanni ha adempiuto alle proprie responsabilità di programmazione e di vigilanza. Una domanda che come tante altre è destinata a non avere risposta da parte dell’Assessore.
Per quanto riguarda le attinenti problematiche nel tratto urbano di Ss 106 di Lazzaro, la direzione Generale per Infrastrutture Stradali, ancora una volta con nota dello scorso 9 settembre richiamava l’attenzione del Comune di Motta San Giovanni in ordine alle richieste formulate dallo scrivente Comitato riguardanti questioni di competenza esclusiva del Comune di Motta San Giovanni.
Trattandosi di problemi inerenti la sicurezza stradale, invitava, ancora una volta, l’Amministrazione comunale a tenere nella massima considerazione le richieste del Comitato Torrente Oliveto, chiedendo altresì di essere informata in merito all’adozione dei consequenziali provvedimenti che si riterranno all’uopo necessari.
Nell’occasione la predetta Direzione invitava nuovamente lo scrivente comitato a rivolgersi direttamente al Comune di Motta San Giovanni, non avendo la prefata Direzione competenze riguardo il tratto di strada in questione.
Con separata corrispondenza la stessa Direzione Generale ci trasmetteva una nota con la quale il Condirettore Tecnico dell’ANAS S.p.A di Roma forniva i richiesti chiarimenti comunicando, tra l’altro, che il Compartimento per la viabilità della Calabria lo scorso 7 febbraio aveva partecipato ad un incontro tenutosi in Prefettura di Reggio Calabria, finalizzato ad enucleare tutte le problematiche sollevate, negli anni, dal Comitato spontaneo torrente Oliveto di Lazzaro relative alle condizioni del tratto stradale in argomento. In quella Sede, il Sindaco del Comune di Motta SG confermava l’impegno comunale a eseguire i lavori già deliberati nel mese di luglio 2010 e, in effetti, riferisce l’ANAS, il 24.03.2011, il competente ufficio tecnico comunale comunicava che gli interventi erano stati completati.
ED ECCO LA SORPRESA. I lavori deliberati nel mese di luglio 2010 dal Comune di Motta SG ed eseguiti dalla medesima Amministrazione nel tratto di strada in questione sono riconducibili alla semplice ed inopportuna collocazione di due segnali stradali d’obbligo direzioni consentite “ Dritto e a destra” posti uno sullo spartitraffico di cemento uscita Sud non prontamente avvistabile, e l’altro nella corsia Nord all’altezza del Bivio per Lazzaro centro, che disorientano gli automobilisti perché tra l’altro autorizzano l’inversione di marcia al bivio stazione ferroviaria e al bivio per Motta, punti ove l’inversione di marcia oltre a non essere consentita dalle norme del Codice della Strada, non si può effettuare per mancanza di spazio.
Non è stata nemmeno messa a norma la cartellonistica stradale, tant’è che non si è neppure provveduto a collocare i segnali d’ inizio e fine centro abitato. In merito ai presunti interventi di avvenuta messa in sicurezza del tratto stradale, abbiamo inviato alla Direzione Generale per le Infrastrutture stradali e al Prefetto della Provincia di Reggio Calabria un nota esplicativa riportante le criticità tutt’ora esistente nel tratto in questione evidenziando Loro che ritenere che con la collocazione di due segnali si potesse ridurre il numero di incidenti stradali ed evitare che le acque e gli autoveicoli in caso di incidente invadano le aree private e finiscono contro le abitazioni sarebbe un offesa alla comune intelligenza.
E’ semplicemente assurdo. I veicoli ciclicamente continuano a sfondare le recinzioni private finendo davanti alle nostre porte e ad ogni abbondante pioggia le acque inondano le nostre abitazioni e ci si viene a dire che si è provveduto a collocare qualche segnale stradale che a parere del responsabile dell’Ufficio tecnico comunale tale intervento avrebbe risolto tutte le problematiche sollevate negli anni dallo scrivente comitato.
Ci domandiamo chi collauda le opere eseguite dal Comune di Motta San Giovanni e chi controlla il corretto utilizzo del denaro pubblico. Sembrerebbe tutto affidato nelle mani dell’Ufficio tecnico.
Noi riteniamo che di fronte ad una cosi grave situazione di pericolo lo Stato non può stare a guardare. Ci rivolgiamo non alle Istituzioni ma agli uomini che Le rappresentano per chiedere Loro se almeno qualche volta hanno tentato di immaginare lo stato d’animo delle persone che vengono spesso svegliati da un veicolo che sbatte violentemente contro il proprio immobile.
In conclusione, il paese si sta avviando verso nuove elezioni, sperare che al termine di un infruttuoso mandato quinquennale l’attuale giunta comunale possa realizzare ciò che in cinque anni non ha nemmeno preso in considerazione significherebbe volersi illudere.
Comitato Spontaneo “Torrente Oliveto” rappresentato da Vincenzo Crea
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