Lazzaro (RC), iniziati i lavori relativi alla costruzione del nuovo depuratore dell’Oliveto

lavori depuratore lazzaro

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In religioso  silenzio sono iniziati i lavori relativi alla costruzione del Nuovo depuratore dell’Oliveto di Lazzaro.

Da alcuni giorni abbiamo notato che nel tratto compreso tra il torrente San Vincenzo e il torrente Saetta di Lazzaro del Comune di Motta San Giovanni a pochi metri dal mare, in zona  sottoposta al particolare vincolo archeologico, in passato sono stati rinvenuti dei reperti archeologici,  sono in corso dei lavori di collocazione di una condotta fognaria interrata.

In mancanza del prescritto cartello di cantiere non è stato possibile risalire alla ditta esecutrice dell’opera, alla tipologia dell’intervento e alla durata dello stesso. Tuttavia  non si escludeva potesse  trattarsi della realizzazione della nuova condotta fognaria che dovrebbe convogliare le acque dal depuratore di San Vincenzo a quello dell’Oliveto, opera essenziale prevista nel progetto relativo al nuovo depuratore.

A distanza di qualche giorno la conferma ci è stata data dall’Ordinanza affissa in alcuni punti del paese con la quale il Responsabile del Settore tecnico comunale lo scorso 19 giugno ordinava la chiusura del tratto di viabilità comunale compreso tra il torrente Oliveto ed il lido acqua Azzurra sul lungomare Ottaviano Augusto.

La suddetta ordinanza è stata emessa, per come riportato nello stesso provvedimento, a seguito di richiesta della società di progetto “Oliveto Ambiente s.r.l”., impresa appaltatrice dei lavori  di “Realizzazione del nuovo depuratore in contrada Oliveto, in considerazione che si dovranno eseguire lavori di realizzazione di un tratto di fognatura comunale per il collettamento dei reflui al nuovo depuratore comunale.

Ebbene, a nostro avviso,  è stato dato inizio alla costruzione di un’ opera senza ottenere le prescritte autorizzazioni, in quanto quelle rilasciate farebbero riferimento all’intervento di adeguamento e potenziamento dell’attuale impianto dell’Oliveto. Non solo. Ancora non si è perfezionata la procedura d’esproprio, procedura che, tra l’altro, risulterebbe viziata in quanto alcuni provvedimenti sembrerebbe siano stati emessi in violazione di alcuni articoli di legge (DPR 327/2001 legge sull’esproprio) e oltre i termini prescritti dallo stesso D.P.R., vizi  procedurali che potrebbero portare all’annullamento della dichiarazione di pubblica utilità.

depuratore lavori
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La  documentazione in nostro possesso fa emergere che i singoli pareri rilasciati dagli Enti coinvolti nella conferenza dei servizi per l’approvazione del progetto definito del depuratore dell’Oliveto appaiono  tendenti verso un unico fine prestabilito, quello di far ottenere al Comune di Motta San Giovanni  le autorizzazioni che altrimenti non si sarebbe potuto rilasciare.

Infatti, la disamina di ulteriore documentazione acquisita da questo Comitato presso gli Enti competenti ci ha permesso di  riscontrare che  in sede di conferenza dei servizi  anche la Regione Calabria  politiche dell’Ambiente Dipartimento nr. 14, con nota prot. 21353 del 6.12.2010  rilasciava il proprio nulla osta relativo al progetto di adeguamento e potenziamento dell’impianto in questione, mentre gli altri uffici interessati si sono determinati sul progetto relativo alla costruzione del nuovo depuratore.

In realtà, l’oggetto della suddetta nota regionale fa riferimento alla realizzazione del Nuovo depuratore in contrada Oliveto del Comune di Motta San Giovanni, mentre il nulla osta riportato in calce  alla stessa nota si riferisce  al progetto  trasmesso dall’Amministrazione comunale con nota prot. 4753 del 25.5.2009 oggetto della convenzione sottoscritta in data 9 agosto 2010   tra  la regione Calabria e il comune di Motta SG, che riguarda l’adeguamento e potenziamento dell’impianto in questione.

Nel rilevare il notevole danno erariale già perpetrato con il rilascio dei  pareri illegittimi da parte degli Enti competenti che hanno autorizzato la costruzione di un’ opera diversa da quella progettata,  da realizzarsi, tra l’altro, in zona  ove la  legge ne  vietata l’edificazione, si deve sottolineare che l’anzidetta situazione potrebbe maggiorare il notevole danno erariale arrecato poiché gli stessi Enti, per quanto ci risulta, non si sarebbero attivati per bloccare le erronee determinazioni assunte e impedire l’appalto dell’opera.

Non ci si poteva esimere dal  rivedere le autorizzazioni rilasciate anche a seguito di determinazioni palesemente illogiche e contraddittorie da parte dell’Amministrazione provinciale. Infatti il Settore 15 Ambiente, Energia, Demanio Idrico e Fluviale della Provincia di Reggio Calabria dopo aver rilasciato il proprio parere favorevole per la realizzazione di una condotta sottomarina per lo scarico delle acque reflue del Nuovo polo depurativo da realizzarsi lungo l’alveo fluviale, a seguito di un successivo  sopralluogo tecnico presso il torrente Oliveto il prefato Settore invitava il Sindaco e il responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Motta San Giovanni a provvedere alla chiusura dei varchi d’accesso praticati sul muro d’argine, precisando che  gli attraversamenti a guado dei torrenti sono assolutamente vietati dalla legge e che eventuali danni che potrebbero verificarsi in caso di esondazione del torrente, a persone, strutture varie, abitazioni ecc. sono da imputarsi all’esistenza di detti varchi aperti. Malgrado tali puntualizzazioni il prefato Ente provinciale permette, fra l’altro, che la stazione di pompaggio delle acque reflue rimanga nell’alveo fluviale. Ciò è proprio assurdo. D’altronde è tutta la vicenda assurda. In questo territorio dove l’illegalità la fa da padrona fatti come questi vengono considerati normali.

Vincenzo CREA

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Author: Cristina

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