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Anche quest’anno con l’arrivo dell’estate, puntualmente per prassi consolidata da decenni, il Sindaco del Comune di Motta SG, con ordinanza nr. 28 ha disposto la chiusura notturna dei serbatoi comunali a servizio delle località S.Elia e Lazzaro centro, dalle ore 22.00 alle ore 6.00 di tutti i giorni e fino a diverso ordine.
Lasciare la condotta idrica senza acqua è pericoloso. Durante la notte, una volta sospesa l’erogazione dell’acqua, si ha lo svuotamento delle condutture e l’acqua, ritirandosi, crea una forte depressione all’interno delle tubature in grado di risucchiare dalle varie rotture della rete grandi quantitativi di schifezze che giungono nei nostri rubinetti e quindi nel nostro organismo, qualora inavvertitamente decidessimo di bere quell’acqua.
In realtà tale delicato provvedimento oltre a far perdere il requisito della potabilità all’acqua e comportare notevoli danni con conseguenti immaginabili gravi disagi alle famiglie, ha dato origine a un potenziale tangibile pericolo per la salute pubblica poiché alla riattivazione del servizio l’acqua giunge ai nostri rubinetti e alle fontanine pubbliche torbida, con delle impurità e di colore ruggine, che potrebbe, tra l’altro, determinare delle infezioni dermatologiche.
Ciò rende inutilizzabile il prezioso liquido contenuto nei serbatoi di approvvigionamento che quotidianamente debbono essere svuotati determinando un notevole spreco di acqua pubblica con conseguente aggravio economico per le famiglie. Disagi anche per le attività commerciali e per bar, ristoranti e ambulatori medici.
Era stato assicurato che con la realizzazione della nuova condotta idrica regionale si sarebbe risolta la carenza idrica a Lazzaro. Invece la situazione è ancora la stessa. Si è affermato pubblicamente che i risultati ottenuti in questo settore sono stati di portata storica per il nostro paese ed il merito era ascrivibile in gran parte all’Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Motta SG. Evidentemente nemmeno i nostri amministratori conoscono (o fanno finta di non conoscere) la problematica. Si deve rilevare che a differenza degli anni passati, nelle motivazioni riportate nell’ordinanza in questione emerge che la popolazione di Lazzaro è fornita della quantità di acqua necessaria, ciò confermerebbe quanto assicuratoci in questi giorni dalla So.Ri.Cal ovvero che al Comune di Motta SG viene fornito in modo continuativo il quantitativo di acqua richiesto. Perciò riteniamo che non sussista alcuna necessità di utilizzare l’acqua dei pozzi.
Per una migliore ed equa distribuzione dell’acqua, visto che il liquido presente nella rete idrica tende per caduta a raggiungere le zone situate sul litorale, si potrebbero meglio regolare alcune diramazioni interne della condotta che permetterebbe così all’acqua di raggiungere anche le abitazioni a monte. Infatti senza recare disagi alla balneazione si potrebbe ridurre la considerevole ed inutile quantità di acqua che giunge alle docce.
Si sarebbe potuto nel corso degli anni, tra un Ordinanza e l’altra, quantomeno pensare di studiare come risolvere l’annosa carenza idrica, provvedendo innanzitutto al rifacimento della rete idrica comunale, che è soggetta a continue rotture (molte delle quali lontano dagli occhi dei cittadini) che determinano perdite di notevoli quantitativi di acqua fornita e contabilizzata al Comune e non ancora da questi computata al privato.
Infatti da qualche tempo considerevoli quantitativi di acqua sgorgano dall’asfalto in due tratti di via dei Gelsi (ex via Paolia) e all’inizio del lungomare Cicerone (ex Castelluccia), mentre da oltre tre mesi un’ altra consistente perdita è in corso sulla strada pubblica di via dei Fucilari davanti ad un ben avviato ed affermato agriturismo, ove le acque che sgorgano incessantemente dall’asfalto stradale dopo aver percorso un lungo tratto di strada si riversano nel sottopasso della Ss 106 rendendolo inutilizzabile, costringendo l’utenza ad attraversare il pericolosissimo tratto di strada statale.
In merito a quest’ultima perdita di acqua il titolare dell’ agriturismo ha rappresentato al vice Sindaco, dott. Antonino Verduci, all’Assessore ai Lavori Pubblici Rocco Campolo e all’Assessore all’Urbanistica Giuseppe Benedetto la necessità di intervenire con urgenza anche in considerazione dei disagi che tale situazione determina ai visitatori e clienti che si recano presso l’attività commerciale. Anche il Sindaco è a conoscenza della situazione.
La paradossale risposta fornita dall’Amministrazione comunale è stata la mancanza di personale per intervenire. In considerazione che la forte pressione provoca continue rotture sulla vetusta e fatiscente rete idrica comunali,oramai diventata un colabrodo, sarebbe verosimile credere che tali perdite siano ritenute utili poiché permettono di scaricare la pressione in eccesso salvaguardando la condotta da rotture più consistenti.
Per quanto riguarda la perdita sul lungomare Cicerone è da rilevare che nella mattinata dello scorso venerdi è intervenuta una ditta incaricata dal Comune, la quale si è limitata ad individuare la perdita e ad apporre la segnaletica di divieto di sosta. Anche questo comportamento fa riflettere e pone degli interrogativi. Perché la ditta non ha provveduto a riparare il guasto e ha permesso che per alcuni giorni si sprecassero decine e decine di metri cubi di acqua? Forse è intervenuta a titolo di favore oppure non è attrezzata per eseguire interventi nel settore delle opere pubbliche?. Perché l’Amministrazione comunale non si avvale di imprese ben attrezzate e di provata esperienza e capacità nello specifico settore, che possano garantire efficienza e lavori eseguiti alla regola dell’arte?. Chi paga tutti questi metri cubi di acqua pubblica sprecata a causa del ritardo dell’esecuzione dell’intervento? Fino al 21 agosto nessuno è intervenuto.
Dobbiamo constatare che nel pomeriggio dello scorso 12 giugno per riparare un analogo guasto sulla condotta dell’Oliveto di competenza della S o.Ri.Cal. S.p.A. la ditta, prontamente intervenuta su nostra segnalazione, ha portato a termine con apprezzabile efficienza e professionalità l’intervento, che si è concluso nella tarda serata, col buio.
A ben guardare, il ricorso al delicato e complesso provvedimento sindacale di cui sopra farebbe pensare ad una grave situazione in atto improvvisamente verificatesi che ne richiederebbe un ordinanza contingibile e urgente. Così però non è. E i fatti lo dimostrano. Invero con l’espressione contingibilità delle ordinanze si indicano accadimenti accidentali e casuali che si pongono fuori dall’ordinato e prevedibile svolgersi degli eventi ma che, in quanto non evitabili, richiedono un intervento immediato e urgente per sanare o frenare la causa eccezionale verificatasi.
Nel caso in trattazione non si ravvede la contingibilità e l’urgenza visto che tale condizione si trascina dagli anno “80, perciò il ricorso a tale provvedimento sindacale (art. 50 comma 5 e 54 T.U. autonomie locali citati nell’ordinanza) non appare giustificato anche perché l’Ente competente, cullandosi tra un’Ordinanza e l’altra, in tanti anni non ha riposto la dovuta attenzione a tale prioritaria necessità con investimenti finalizzati al miglioramento della rete idrica.
Per le motivazioni su esposte invitiamo il Signor Sindaco a voler rivedere il provvedimento emesso. Ci permettiamo di ricordare che la condotta della Pubblica Amministrazione che si estrinsechi nel mancato tempestivo annullamento, in via di autotutela, di un atto amministrativo illegittimo costituisce fonte di responsabilità risarcitoria ex art. 2043 c.c. nei confronti del privato che da tale condotta abbia subito dei danni, anche solo in termini di spese legali da necessariamente affrontare per la proposizione del ricorso tendente ad ottenere il già dovuto annullamento dell’atto.
Per il risarcimento dei danni subiti e subendi in conseguenza di tale provvedimento daremo incarico ai nostri legali di adire le vie giudiziarie.
Comitato Spontaneo “Torrente Oliveto” rappresentato da Vincenzo Crea
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