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Riceviamo e pubblichiamo:
Siamo alle solite. Con il primo acquazzone autunnale che si è abbattuto per circa 30 minuti su Lazzaro intorno alle ore 18,00 del 31 ottobre 2012 la contrada Oliveto è stata ancora una volta messa in ginocchio. Le acque, il fango e i rifiuti hanno invaso abitazioni ed alcune attività commerciali poste lato mare della Ss 106, la circolazione è andata in tilt e molte persone non hanno potuto rientrare nelle proprie abitazioni rimanendo prigionieri nelle autovetture per oltre un ora dopo che ha smesso di piovere.
Il piazzale stazione ferroviaria era completamente allagato, le acque piovane che ricoprivano i marciapiedi si miscelavano con i liquami fognari che fuoriuscivano dai tombini. L’arteria stradale in questione si è trasformata ancora una volta in una fiumara in piena, le buste e alcuni recipienti di plastica contenenti i rifiuti depositati davanti alle abitazioni trascinati dalla furia delle acque si riversavano sulla Ss 106 determinando una ulteriore situazione di rischio per la circolazione stradale.
I sacchetti contenenti i rifiuti sono depositate davanti alle abitazioni su disposizione del Comune di Motta SG che effettua il servizio raccolta differenziata “porta a porta”, che non ha mai funzionato.
Questa situazione va avanti dagli anni “80 e nessuno prende provvedimenti risolutori. Sovente l’ANAS e alcune Istituzioni Centrali dello Stato ci sottolineano che la competenza a seguito dell’avvenuta delimitazione del tratto urbano è esclusivamente in capo al Comune di Motta San Giovanni, a mio avviso l’ANAS, comunque non dovrebbe permettere che le acque provenienti dalle strade comunali si riversino e ristagnano sul pericolosissimo tratto di Ss 106 tra l’altro interessato da doppie curve. Al riguardo la Direzione Generale per le Infrastrutture stradali, egregiamente intervenuta sulla questione, ha più volte sollecitato il Comune di Motta San Giovanni ad intervenire evidenziando che l’inosservanza a quanto stabilito nel verbale di sopralluogo del 27 luglio 2010 potrebbe aggravare l’attuale situazione già ritenuta critica, comportando serie responsabilità in capo all’Ente Comunale.
Si deve segnalare che le problematiche in questione non verranno risolte dall’intervento di ammodernamento della statale jonica Reggio/Melito eseguito dall’ANAS poiché nel tratto in questione l’ANAS, a suo dire, non potrebbe intervenire, oltre alla realizzazione delle due rotatorie previste e del rifacimento del manto stradale, giacché incorrerebbe nel reato di distrazione di fondi pubblici visto la competenza del Comune. Questo è in sintesi quanto ci è stato comunicato anche Personalmente dal Capo Compartimento ANAS Viabilità per la Calabria, ingegnere Domenico Petruzzelli che nel mese di agosto 2011 accompagnato dal capo della segreteria dell’ANAS comparto Calabria, dott. Giusto Laugelli e dal presidente del Coordinamento regionale jonico per la statale 106 dott. Franco Romeo ha eseguito personalmente un sopralluogo nell’arteria in questione.
Debbo rilevare che nonostante nelle numerose note inviate ad alcune Istituzioni l’Amministrazione comunale riferisce di essere a disposizione per eliminare i pericoli segnalati, sia dai cittadini, sia dalla Sezione Prevenzione e Sicurezza Stradale del Provveditorato alle OO.PP di Catanzaro sia dall’ANAS Sezione Viabilità di Catanzaro in realtà non risulterebbe approntato un progetto da parte del Comune per la sistemazione e la messa in sicurezza dell’intera zona. Pertanto tenuto conto del lungo lasso di tempo trascorso, visto che il tratto di strada mantiene un elevato indice di pericolosità ed in considerazione che l’Ente competente non provvede ad adottare provvedimenti risolutori che sembrerebbe non dipendere da carenza di risorse economiche, ma di mancanza di volontà e altri impedimenti da individuare, sarebbe necessario adottare i poteri sostitutivi. Lo STATO di fronte a tali gravi situazioni e omissioni degli Organi di governo locale non può rimanere sordo.
Vincenzo CREA
Referente unico dell’ANCADIC Onlus
e Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”
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