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Riceviamo e pubblichiamo:
Vi scrivo nella qualità di Referente unico dell’ANCADIC Onlus, associazione che promuove e tutela il patrimonio paesaggistico e l’ambiente salubre per sottolineare ed evidenziare la necessità di rivisitare gli interventi già ultimati in località Pellaro di Reggio Calabria e Lazzaro di Motta San Giovanni ed adottare immediati provvedimenti a tutela della pubblica e privata incolumità, atteso che gli interventi in questione non hanno rimosso la situazione di pericolosità, anzi in qualche caso ne hanno acuito il pericolo.
In particolare mi riferisco agli interventi già completati all’ incrocio di Pellaro via Fiumarella e all’ incrocio per Lazzaro Sud. Con riferimento all’intervento eseguito all’incrocio di Pellaro si pone fortemente in risalto che l’accesso di alcune abitazioni ricade direttamente sull’innesto della strada statale – via Fiumarella- posto in curva e priva di marciapiede, ne deriva quindi un alto rischio per le persone, soprattutto per i ragazzi che usciti dalle loro case si ritrovano direttamente in strada senza la possibilità di notare o udire dal rumore il veicolo che sopraggiunge da Reggio, tantomeno il conducente può notare la loro presenza in tempo utile.
Ciò è sufficiente per far comprendere la gravità della situazione e la necessità di intervenire, se poi aggiungiamo che un maggiore rischio ne deriva alle persone non in perfette condizioni di deambulazione e a quelle con carrozzine e passeggini si comprende benissimo che la situazione non lascia spazio ad esitazioni. L’intervento deve essere immediato.
Atteso che parallela alla Ss 106 insiste la via Nazionale, vecchio tracciato, non c’è alcuna necessità, a mio avviso, che tale accesso, unitamente a tanti altri praticati lungo il tratto Reggio/Lazzaro continuano a rimanere aperti esponendo in pericolo la collettività.
Per quanto riguarda l’intervento all’ incrocio per Lazzaro Sud lo scorso mese di aprile abbiamo esternato le nostre considerazioni all’ Anas Sezione Viabilità di Catanzaro e alla Sezione Staccata di Reggio Calabria, al Comune Motta San Giovanni e al Provveditorato Interr.le alle OO.PP. per la Sicilia e la Calabria – Sede coordinata di Catanzaro, sottolineando Loro che a nostro avviso era necessario la rivisitazione dell’intero intervento poiché alto è il rischio per la circolazione veicolare e pedonale in quanto soprattutto i pedoni debbono percorrere il tratto stradale posto in curva privo di spazi Loro riservati e delle basilari norme in materia di sicurezza.
Non si comprende come sia possibile che di fronte ad evidenti situazioni di pericolo non si interviene eppure come sopra detto per ben due volte lo scorso mese di aprile avevamo segnalato agli Enti competenti le sopra indicate situazioni di potenziale pericolo. Per quanto riguarda l’intervento all’incrocio per Lazzaro Sud mi domando perché il Comune di Motta San Giovanni soltanto dopo qualche mese che l’intervento è stato completato si è reso conto che l’opera è pericolosa, forse i tecnici comunali non hanno letto o saputo leggere gli elaborati progettuali sottoposti dall’ANAS in visione per l’approvazione, in ogni modo pur consapevole del rischio che incombe sulla circolazione stradale e sull’incolumità delle persone che usufruiscono dell’arteria stradale in questione l’Amministrazione comunale non è intervenuta decisamente nei confronti dell’ente che gestisce la struttura che determina il pericolo.
Visto l’urgenza di intervenire, e tenuto conto che gli Enti locali attivati da questa associazione non hanno adottato adeguati provvedimenti, abbiamo interessato a mezzo fax l’ ANAS S.p.A Condirezione Generale Tecnica via Monzabano 10 Roma, il Comandante della Polizia Municipale di Reggio Calabria, il Comandante della Polizia Municipale di Motta San Giovanni, La Direzione Generale per le Infrastrutture Stradali Divisione II Roma e il Comando Polizia stradale di Reggio Calabria.
Vincenzo CREA
Referente unico dell’ANCADIC Onlus
Responsabile e coordinatore del territorio nazionale
Area di interesse tutela dell’ambiente e del patrimonio paesaggistico
e Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”
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