L’Autorità portuale di Gioia Tauro pubblica il bando del gateway ferroviario

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L’Autorità portuale di Gioia Tauro ha pubblicato il bando di gara finalizzato alla progettazione, esecuzione e gestione del “Nuovo terminal intermodale del porto di Gioia Tauro”.

Si tratta di un’infrastruttura strategica che sarà complementare al transhipment e che avrà il compito di intercettare quei traffici movimentati tra l’Estremo Oriente e l’Europa, attualmente gestiti dai porti di Rotterdam ed Anversa.

Con la realizzazione del Terminal, Gioia Tauro punta ad essere un varco intermodale comunitario, che andrebbe ad inserirsi nell’asse trans-europeo del corridoio Helsinki – La Valletta, come nodo di rilevanza nazionale e crocevia europeo di diverse modalità di trasporto.

Organizzato in base alle modalità del project financing, l’appalto rientra tra le opere previste dal Piano Operativo Triennale dell’Ente e ha un finanziamento complessivo di 40milioni di euro. Di questi, 20milioni di euro, sotto forma di contributo pubblico, sono a carico dell’Autorità portuale di Gioia Tauro, derivanti dal PON Reti e Mobilità 2007 – 2013, mentre gli altri 20milioni di euro dovranno essere investiti dal soggetto privato.

In seguito alla prima fase di gara, che ha visto solo la ditta Sogemar Spa presentare il proprio progetto preliminare, redatto come da bando pubblico sulla base delle indicazioni richieste dallo studio di fattibilità disposto dall’ufficio Tecnico dell’Ente, attualmente è stato dato avvio al secondo step. In questa specifica fase è, infatti, richiesta la presentazione in gara, entro il 30 ottobre 2015 alle ore 12, dell’offerta economicamente più vantaggiosa di un progetto definitivo redatto sulla base delle indicazioni poste in essere nel progetto preliminare, in base a quanto previsto dalla procedura di project financing.
Con un occhio ai dati infrastrutturali, il terminal intermodale si estenderà nel territorio compreso tra i

Comuni di Gioia Tauro e di San Ferdinando. Si svilupperà, in parte, all’interno del porto, nell’area doganale in concessione al terminalista “MedCenter Terminal Container” e nella zona dell’interporto. Occuperà una superficie pari a 325 mila metri quadrati e avrà una lunghezza complessiva di nuovi binari di 3.825 metri, dei quali 2.761 metri in area terminal contenitori e di 1064 metri nel terminal intermodale. E’ previsto il raccordo ferroviario ai capannoni per consentire il carico e scarico di vagoni al suo interno e l’inserimento nei tre binari esistenti di deviatori, in modo tale da rendere indipendente l’utilizzo dei singoli binari.

Si tratta di caratteristiche importanti a livello internazionale perché evidenziano le specifiche peculiarità del gateway ferroviario che risulta essere in linea con i maggiori terminal europei. Del resto, alla base della sua funzionalità vi è “l’assenza di rotture di carico aggiuntive e le distanze del terminal adeguate agli standard”. L’opera dovrà essere realizzata entro 18 mesi dal verbale di consegna dei lavori ed il soggetto aggiudicatario avrà una concessione di durata trentennale.

Tra gli elementi strategici richiesti per la buona gestione del Terminal è stata prevista la centralizzazione delle operazioni ferroviarie che saranno affidate ad un unico gestore, appunto quello privato che si aggiudicherà la gara, che potrebbe anche coordinare il tratto di raccordo tra San Ferdinando e il porto con la rete ferroviaria nazionale.

Con lo sguardo puntato alle previsioni future, per coglierne così le sue ricadute, il mercato potenziale di riferimento si aggira intorno a 1.028.768 teus. Tra i positivi risultati che questo investimento potrà offrire al territorio vi sono le prospettive occupazionali che si aggirano intorno ai 139 occupati in 10 anni, per poi giungere a 338 nei successivi venti.

Nello studio di studio di fattibilità dell’Autorità portuale di Gioia Tauro, e quindi nel progetto preliminare presentato dalla Sogemar Spa andato in gara in questa seconda fase, è stata, altresì, messa in evidenza l’attenzione data al pieno rispetto delle leggi a tutela dell’ambiente, richieste dalla normativa europea. In questa prospettiva l’infrastruttura punta, infatti, ad “incrementare l’utilizzo di una mobilità ambientale sostenibile, a ridurre i tempi di percorrenza delle merci, a diminuire i costi di trasporto, l’inquinamento ambientale prodotto dal sistema di trasporto su gomma e, non ultimo, a massimizzare le ricadute economiche e territoriali legati alla logistica complessiva”.

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