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di Giuseppe Toscano
Piazza san Gaetano è stracolma di gente quando il corteo funebre arriva davanti alla chiesa di san Pasquale Baylon. Diverse centinaia di persone, che non hanno potuto trovare posto all’interno, accolgono con un applauso il feretro di Laura Vazzana. La commozione è fortissima, le lacrime sgorgano copiose. L’intero paese si è fermato, ma in tantissimi sono giunti anche dai centri vicini, per dare l’ultimo saluto alla giovane morta giorno di capodanno, a causa delle ferite riportate in seguito ad una banalissima caduta da cavallo. Piangono i familiari, piangono gli amici, piangono i conoscenti. L’atmosfera è cupa, pesante, tetra. Chorio, paese natale di Laura, è segnato profondamente dal dolore, scosso dalla tragedia. Attraversato trasversalmente da domande sul senso della vita, a cui nessuno però riesce a dare risposte esaustive, utili a placare l’angoscia che squassa i cuori e ottenebra le menti. La funzione religiosa, concelebrata dai sacerdoti Aldo Ripepi, Pasquale Lombardo, Nino Palmenta, Stefano Iacopino, inizia in un clima di massima partecipazione. Nella prima fila di banchi listati a lutto prendono posto i familiari più stretti. Il padre, Annunziato “Tito” Vazzana, la sorella, Claudia, il fidanzato di Laura, Francesco Manti. Ad agosto i due si sarebbero dovuti sposare. I preparativi, di fatto, erano iniziati. Le tappe di avvicinamento, secondo il più classico dei copioni, avrebbero dovuto essere scandite a cominciare dalla scelta dell’abito da sposa, dalla stesura della liste degli invitati. In casa di Laura, così come in quella del fidanzato, erano tutti presi dall’avvenimento. La gioia era grande, contagiosa. Dopo il “si” la giovane coppia aveva deciso di andare a vivere a Condofuri, dove avrebbe impiantato il proprio progetto di vita familiare.
Progetto che prevedeva anche la laurea in Medicina veterinaria della ragazza, e che, invece, complice il destino beffardo non si realizzerà mai. <<Laura – ha ricordato nella sua omelia l’ex parroco di Chorio, don Pasquale Lombardo – era una ragazza solare, piena di vita. Aveva grandi doti ed un progetto di vita uguale a quello di tante altre sue coetanee. Era determinata, aveva valori importanti>>. Valori che la portavano ad essere aperta agli altri, attenta, solidale. Ad essere, soprattutto, benvoluta. I volti rigati dalle lacrime di molti giovani che hanno assistito alle esequie, hanno rappresentato la riprova della stima che la giovane godeva.
Particolarmente toccante è stata la lettera scritta dal fidanzato e letta, a chiusura della messa, da un amico comune. Anche in questo caso è stato posto l’accento sul progetto di vita di Laura, interrotto tragicamente da un incidente banalissimo <<Tutto mi sarei aspettato – ha evidenziato Francesco Manti – tranne che la tua cara amica Samira ti tradisse>>. Samira è la cavalla che Laura cavalcava la vigilia di Natale. Con l’animale c’era un feeling particolare e nessuno poteva immaginare che, un giorno, l’avrebbe potuta sbalzare di sella, farla rovinare a terra. Laura, come da più parti evidenziato, era una ragazza generosa e anche per questo il padre ha deciso di donare i suoi organi. <<Il nostro giovane angelo – ha detto dal microfono dell’ambone lo zio, Andrea Polimeno – ha salvato la vita a diverse persone. Farò di tutto perché chi ha avuti trapiantati i suoi organi possa, nei prossimi mesi, venire a Chorio per trascorrere una giornata tutti quanti insieme, ricordando la sua generosità e il suo grande amore per il prossimo>>.
All’uscita del feretro dalla chiesa è risuonato un altro applauso liberatorio che, solo per qualche attimo, ha rotto la cappa di sordo dolore scesa improvvisamente, giorno di capodanno, su tutta la vallata.
A margine della cerimonia funebre, visibilmente commosso, il parroco della chiesa di san pasquale Baylon, , don Aldo Ripepi, ha tracciato un profilo della giovane studentessa, di Chorio: <<In questo momento di grande dolore – ha detto – sono particolarmente vicino ai familiari che solo adesso stavano cominciando a riaversi dal fortissimo dispiacere subito, poco meno di tre anni addietro, con la perdita della signora Melina, madre di Laura. Adesso quest’altra durissima tegola. Prego il Signore affinché tutti quanti, a cominciare dal capofamiglia, Tito Vazzana, possano trovare la forza di rialzarsi e andare avanti>>.
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