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“Condivido il pensiero delle Associazioni locali di voler fare arte e quindi, dare i giusti spazi alla cultura ma non dipende certo dall’Amministrazione comunale riaprire Villa Genoese Zerbi visto che è sì un palazzo storico di Reggio, ma è un palazzo privato”. Il capogruppo in Consiglio comunale de “La Svolta” Gianni Latella dopo qualche giorno dalla manifestazione “Illuminiamo Villa Zerbi” fatta fuori dall’edificio e alla quale hanno partecipato le associazioni culturali del territorio e tanti giovani professionisti, ci tiene a precisare che “il Comune nonostante la carenza di fondi, ha messo a disposizione sino ad oggi, gli spazi e le location per poter fare cultura”.
“L’affitto della struttura non è più sostenibile per le casse comunali e già la Triade Commissariale alla luce della spending rewiew aveva deliberato di tagliare una spesa che ha condizionato parecchio i bilanci dell’Ente – afferma il consigliere Latella – La scelta di dismettere contratti particolarmente onerosi per la pubblica amministrazione e quindi anche il contratto d’affitto della Villa che, rinnovato nel 2010, prevedeva ancora per cinque anni un esborso di 330 mila euro all’anno, è necessaria se vogliamo far ripartire questa città. Questo non vuol dire che non aiuteremo le associazioni mettendo a disposizione tutti gli spazi comunali. Per quanto riguarda invece, la ristrutturazione della Villa Zerbi è compito del legittimo proprietario e non del Comune pertanto la messa in sicurezza dell’edificio, la pulitura del giardino, la facciata della splendida costruzione, presa in carico negli anni passati dal Comune quale location d’eccellenza per ospitare manifestazioni, rassegne ed eventi culturali che, in realtà, alle casse comunali hanno portato solo spiccioli, non spetta all’attuale amministrazione. L’amministrazione Falcomatà prenderà comunque in considerazione e valuterà tutte le proposte di artisti, compagnie teatrali, associazioni che vogliono fare arte in città e siamo sempre aperti al confronto perché siamo convinti che tutti insieme possiamo risalire la china”.
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