L’artista calabrese Silvio Vigliaturo alla 54esima Biennale di Venezia

L'ANGELO E L'INGANNO - installazione di sculture in vetro

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L'ANGELO E L'INGANNO - installazione di sculture in vetro
L'ANGELO E L'INGANNO - installazione di sculture in vetro

Silvio Vigliaturo (Acri, 1949), artista e maestro del vetro di fama internazionale, è stato invitato a partecipare con due sue opere al Padiglione Italia della 54. Biennale di Venezia, curato da Vittorio Sgarbi. In occasione del Centocinquatenario dell’Unità d’Italia, Sgarbi ha deciso di diffondere il Padiglione Italia su tutta la penisola, suddividendolo in tante mostre quante sono le regioni.

A partire da domenica 31 luglio 2011, le due opere di Vigliaturo, insieme a quelle degli altri artisti invitati, saranno esposte presso l’ottocentesca Villa Genoese Zerbi, situata sul Lungomare Falcomatà di Reggio Calabria.

Si tratta di due sculture in vetro di oltre due metri di altezza, estremamente rappresentative della produzione vetraria dell’artista, rappresentanti reciprocamente l’Angelo e l’Inganno. Le due sculture sono posizionate in modo tale da interagire l’una con l’altra, dando così vita a una suggestiva installazione che è al contempo una profonda riflessione sull’essenza spesso ambigua e ambivalente dell’essere umano.

L’Angelo è l’annunciatore della buona novella, un evento di rinnovamento epocale per la storia dell’umanità. Ad esso viene contrapposto l’Inganno, sotto le spoglie del cavallo di Troia, che di quest’ultimo è la rappresentazione letteraria più famosa. Mentre l’angelo annuncia l’immacolata presenza del figlio nel grembo della madre, l’astuzia di Ulisse carica il ventre del cavallo delle armate achee per espugnare e radere al suolo Troia. La verità e la menzogna, dunque, che non si guardano mai in volto l’una con l’altra. Le due sculture, come forme archetipiche, presentano le due facce della stessa medaglia, connaturate entrambe all’umanità stessa sin dalla sua nascita e che, ancora oggi, trovano le loro incessanti e conflittuali manifestazioni.

Le due sculture propongono una mescolanza di miti, quello cristiano e quello greco, intesa a far giungere allo spettatore un appassionato messaggio di rinnovamento morale. Allo stesso modo, sono il frutto di una mescolanza di tecniche padroneggiate con estrema perizia da Silvio Vigliaturo, artista-alchimista il cui percorso artistico si è sempre presentato in costante evoluzione – dal disegno alla pittura, dalla scultura alle installazioni, alle performance, con l’ausilio dei materiali più disparati: vetro, ceramica, acciaio, padroneggiati e mescolati in un incessante vortice creativo.

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Author: Maria Cristina Condello

Maria Cristina Condello ha conseguito la laurea Magistrale in "Informazione, Editoria e Giornalismo" presso L'Università degli Studi Roma Tre. Nel 2015 ha conseguito il Master di Secondo Livello in "Sviluppo Applicazioni Web, Mobile e Social Media". Dal 2016 è Direttore Responsabile della testata giornalistica ntacalabria.it

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