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Nella Piana di Gioia Tauro la sanità pubblica continua a perdere pezzi giorno dopo giorno. L’unico ospedale rimasto, in grado di garantire la continuità assistenziale, è quello di Polistena ma, con gli ultimi provvedimenti di chiusura del Plesso Operatorio nelle ore notturne e festive e di riduzione di 12 posti letto di medicina, si è avviato un percorso di assurda demolizione che mette in serio pericolo la salute dei cittadini della Piana di Gioia Tauro.
Purtroppo la corsa ai tagli non si arresta e continua inesorabile la spoliazione del diritto a curarsi nella propria terra. Difatti la notizia, trapelata nei giorni scorsi, è che molte prestazioni specialistiche ambulatoriali non vengono più erogate. Questa volta la tempesta si abbatte sulla pelle della povera gente, in particolare sugli anziani soli, quelli che periodicamente si recano agli ambulatori per controlli specialistici di malattie conclamate.
Il fatto assume una gravità enorme, in quanto, con le chiusure degli ex ospedali di Taurianova, Oppido Mamaertina e Palmi, gli unici punti di riferimento rimasti sono i poliambulatori specialistici, facenti parte della sanità territoriale. Se non funzionano neanche questi ultimi, allora tutta l’utenza deve rivolgersi all’unico ospedale funzionante rimasto già in procinto di implodere per il troppo lavoro. Il perché di questa bastonata ai cittadini della piana è da ricercarsi nei cassetti della Direzione Aziendale. Difatti, ci sono due questioni che hanno determinato la riduzione delle prestazioni.
La prima riguarda la mancata convocazione degli specialisti già nominati ma che non possono lavorare senza sottoscrivere il contratto (i termini sono 30 giorni dalla nomina e la nomina è avvenuta da oltre 60 giorni); la seconda questione è di ordine pratico ed è relativa all’abolizione del plus orario assegnato agli specialisti per garantire le prestazioni eccedenti l’orario di servizio. Questa vicenda causa gravi disagi a tutta la popolazione della Piana di Gioia Tauro, si allungano le liste di attesa fino ad arrivare al mese di Aprile 2014 e si foraggiano altri lidi.
Le branche mediche più importanti, dove si configura l’interruzione di pubblico servizio, sono quelle di Endocrinologia, Diabetologia e Neurologia. In alcuni ambulatori pubblici il Diabetologo è assente da oltre 3 anni, l’Endocrinologo deve coprire l’intero territorio della Piana di Gioia Tauro e le ore assegnate non sono sufficienti a garantire la richiesta crescente di prestazioni, il Neurologo aspetta assieme al Diabetologo di firmare il contratto. Intanto il tartassato cittadino è costretto a rivolgersi al privato e pagare ciò che gli spetta gratuito per diritto. Questo è lo stato di diritto garantito dal Servizio Sanitario Nazionale rappresentato dall’ASP di Reggio Calabria.
Vorremmo parlare di buona sanità ma, non è tollerabile la risposta data a una giovane donna, ai primi mesi di gestazione con problemi tiroidei che rischia di perdere il bambino. Non si può andare dal medico curante o dal ginecologo per una disfunzione tiroidea. Sicuramente non l’avrebbe fatto chi ha dato questo tipo di risposta.
Purtroppo, siamo costretti continuamente a denunciare le disfunzioni che colpiscono i cittadini nei loro diritti e continueremo a farlo per informare e sensibilizzare il più possibile anche le Istituzioni Locali, ricordando che il Sindaco di un paese ha la responsabilità diretta in materia di assistenza sanitaria verso i propri cittadini.
IL SEGRETARIO GENERALE S.U.L.P.I.
Giuseppe Gentile
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