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Pietro Marino, Daniel Adejo, Giuseppe Rizzo, Nicolas Viola, Simone Missiroli, Antonino Barillà, Fabio Ceravolo. Ben 7/11 della Reggina vittoriosa a Livorno era composta da “figli del Sant’Agata”. Grande la soddisfazione del presidente Foti a fine gara: “Vuol dire che a Reggio si lavora bene alla base”.
E si, la Reggina ha nel suo settore giovanile quel quid in più che pochissime società italiane possono vantare. Bene dirlo senza fronzoli: tante società del calcio italiano dovrebbero guardare ed imitare/emulare la società di via delle Industrie. La Reggina “produce” i suoi calciatori all’interno e poi li lancia nel calcio che conta. Una strategia vincente che porta due risultati non indifferenti, uno più importante dell’altro:
1) Questa strategia garantisce la sopravvivenza economica della Reggina.
2) La Reggina ha il suo futuro in casa.
Affermare che la Reggina è l’Arsenal del calcio italiano è affermazione forte ma che ben rende l’idea sulla bontà del lavoro che viene svolto nel centro sportivo Sant’Agata.
La Reggina può contare su personale qualificatissimo in primis e soprattutto su personaggi che sentono la maglia amaranto come un qualcosa veramente di loro. Su tutti, è giusto ricordare Simone Giacchetta, attuale responsabile dell’area tecnica ma che fino a due anni fa curava il settore giovanile amaranto, incarico oggi preso in consegna da Nicola Amoruso, bomber indimenticato in riva allo Stretto. Senza dimenticare lo stesso Roberto Breda, attuale allenatore della prima squadra ma che tanto bene ha fatto alla guida della formazione Primavera. Nevio Orlandi, con un passato importante alla guida sia della formazione della Primavera che della prima squadra stessa, ottenendo una miracolosa salvezza in Serie A, mister Antonio Venuto, attuale allenatore della fortissima formazione Primavera, Gabriele Geretto, allenatore della formazione Allievi Nazionali, Emilio Belmonte, allenatore dei Giovanissimi Nazionali, Carlo Ricchetti, allenatore dei Giovanissimi Regionali, Domenico Zito, allenatore dei Giovanissimi Provinciali, Agostino Mercuri, allenatore degli Esordienti, e tutta la schiera di preparatori atletici, massaggiatori ed accompagnatori che si prodigano per la causa Reggina Calcio. Dunque, se la Reggina vince ed è una realtà importante del panorama calcistico italiano, è perché, come giustamente diceva il presidente Foti nel post gara di Livorno vs Reggina, si lavora bene alla base. In una battuta, alla Reggina si fa calcio! Avanti Reggina e soprattutto avanti presidente Lillo Foti, il vero motore di questa società.
Francesco Modaffari
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