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Le donne calabresi e, soprattutto della Locride, sono sottomesse e chiuse in casa? Un anno fa è nata Fimmina Tv, canale di donne, unico esempio in tutta Italia, forse esempio di pari opportunità per tutta l’Italia, dalla Locride, quella stessa raccontata dalla testata del TG1 come retrograda e misogina.
A nome di tutta la Redazione di Fimmina Tv:
In una società lanciata ad alta velocità, l’informazione corre sul filo dei secondi, la vita biologica dell’uomo si adegua ai nuovi ritmi e così la stessa mente umana. Occorre recepire input veloci, raccoglierli, classificarli e correre rapidi al dato successivo. Questo forse è il substrato per il continuo proliferare degli stereotipi, ogni cosa deve essere immediatamente collocabile nella nostra mente per poi passare a nuovi elementi. La velocità però è una cattiva consigliera, non ti permette di contestualizzare, nemmeno di conoscere e quindi, forse, metti in uno scaffale un prodotto e lo lasci lì, sbagliando.
La nostra cultura, l’evoluzione sociale, il contesto ambientale, quello comunicativo, ci hanno fatto crescere con stereotipi radicati profondamente nel nostro intelletto, le persone più accorte lo sanno e lavorano a sradicare da se stessi prima che da chiunque altro il preconcetto. Lo devi fare ancor di più se sei un giornalista, con il duro incarico di raccontare in poche righe o in pochi secondi una storia, un problema, una realtà, facendone passare il vero messaggio.
Non è facile; quindi questo comunicato stampa non vuole essere l’ennesimo, giustificato attacco alla costruzione del servizio andato in onda martedì sera alle 20,00 sul TG1 quanto piuttosto un momento di riflessione.
Adesso noi di Fimmina Tv, descritte come una realtà atipica, combattenti per una libertà che invece mai ci è stata negata, quale responsabilità abbiamo?
Scelta obbligata e gradita. Continuare nella nostra mission: abbattere gli stereotipi, soprattutto quelli nei confronti dei calabresi e della Locride; la diffusione: le storie positive di Calabria sono tante, nessuno ne parla, le raccontiamo tra di noi, le racconta qualcuno oltre confine regionale presentandole come eccezioni, NOI SIAMO LA REGOLA, l’eccezione è la storia terribile di Fabiana Mussi, di Anna Maria Scarfò, delle donne uccise, violentate, rinchiuse in casa che si, ci sono, in tutta Italia e in numero preoccupante, ma che non sono la regola.
Storie come quella del servizio precostituito, dove le nostre parole sono state inserite ad avvalorare il preconcetto, laddove abbiamo raccontato una storia diversa, fatta di reali problemi, di istituzioni a tutti i livelli assenti o scarse o, tra le volenterose, non messe in condizione di lavorare, laddove solo la parola ‘ndrangheta, ha dovuto chiudere il concetto, forniscono l’alibi alle stesse istituzioni circa lo loro assenza ingiustificata.
Conosciamo il duro lavoro del giornalista, non attacchiamo la collega Rai ma invitiamo tutti i giornalisti a liberarsi dal facile preconcetto e ai Direttori responsabili di passare la boa della comodità del cliché calabrese.
Fimmina Tv quindi lancia un invito, interno ed esterno alla Regione:
- Alle Redazioni e ai Direttori dei giornali nazionali, radio, tv e siti internet. Venite in Calabria, vi ospiteremo a nostre spese, non vi racconteremo chi siamo ma ve lo faremo vedere direttamente. Non per poche ore ma giusto qualche giorno, tanto per conoscere non le poche storie di cui avete già sentito parlare ma le tante meravigliose realtà di cui è costituita la Calabria e la Locride. Non ometteremo nulla, vi faremo conoscere anche i problemi, le difficoltà, i disagi. Vi permetteremo insomma di farvi un’idea VERA di cosa è la Locride e la Calabria.
- L’altro invito è rivolto a tutti gli uomini e le donne di Calabria e della Locride:
la reazione c’è già stata, care amiche e colleghe si sono fatte sentire; non basta, dobbiamo essere coese e forti, tutte, nel raccontare cosa siamo davvero, senza farlo raccontare ad altri ma dicendolo noi stesse. Già dal momento in cui stiamo scrivendo la Redazione di Fimmina Tv sta elaborando un servizio sulle donne che lavorano e che camminano per strada a testa alta. Continueremo a farlo come da troppo poco tempo stiamo facendo e il nostro obiettivo è sempre lo stesso, la verità contro gli stereotipi.
Il Direttore
Raffaella Rinaldis
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