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Successo per la presentazione della campagna “ReggioLiberaReggio-La libertà non ha pizzo”. Nel salone della Parrocchia “Maria SS. Del Rosario” a Villa San Giovanni si è tenuta questa importante manifestazione rivolta ai cittadini villesi. Nell’occasione sono stati consegnati i logo RLR agli ultimi commercianti che hanno scelto di stare dalla parte giusta, quella della legalità contro il racket, che dicono pubblicamente “No al pizzo”. L’obiettivo del logo sarà quello di indirizzare i consumatori che hanno firmato di aderire alla campagna antiracket verso un consumo critico e responsabile.
La presentazione si è aperta con l’intervento di Alessandro Trovato (Azione Cattolica) il quale ha evidenziato «l’importanza di questo ulteriore passo fatto dalle associazioni che insieme hanno deciso di aderire alla campagna, per liberare la città dall’oppressione della ‘ndrangheta che, anche attraverso le estorsioni blocca lo sviluppo economico, sociale e culturale».
Domenico Nasone (responsabile di Libera Reggio Calabria) ha sottolineato «l’importanza della consapevolezza dell’ambiente in cui viviamo in primis dei cittadini che abbiano coscienza che le cose non funzionano in ogni ambito malato da corruzione, raccomandazioni ecc.. Devono smetterla di dire cambierò quando cambieranno gli altri; il cambiamento deve partire dalla singola persona, dalle singole azioni. E’ importante che si dica pubblicamente “Io Non Pago il Pizzo”».
«Singoli cittadini e commercianti devono creare una rete per dare un senso alla nostra presenza. Si deve capire che la libertà dell’individuo finisce nel momento in cui decide di pagare. – ha aggiunto Nasone – Dire no alla mafia deve rappresentare una scelta doverosa e necessaria per evitare che il sacrificio di altri si perda». Nasone ha parlato anche del ruolo della Chiesa, delle Chiese che hanno le stesse responsabilità delle altre istituzioni ed anche loro il dovere di promuovere e sostenere questa campagna diffondendo il concetto di cristianità…il mafioso non può essere cristiano.
Anche Giusy Nuri (Libera Scilla) ha sollecitato «la partecipazione popolare ad aderire alla campagna evidenziando la necessaria consapevolezza del cittadino e dell’imprenditore dell’importanza di ReggioLiberaReggio e del cambiamento culturale necessario per una lotta concreta contro le mafie».
L’incontro ha visto anche due importanti testimonianze: Modafferi (Cooperativa Rom 95) e Tiberio Bentivoglio. Modafferi ha parlato della sua esperienza di presidente di una cooperativa «che ha investito indirettamente sulla legalità e relativo contributo concreto dando lavoro dignitoso a chi, emarginato, avrebbe scelto obbligatoriamente la strada dell’illegalità, dell’accattonaggio». Anche Modafferi si sente vittima di «intrecci etico-politici che hanno fatto si che i rom perdessero il posto di lavoro rimanendo esclusi dagli ultimi bandi». Tiberio Bentivoglio, commerciante coraggioso, ha raccontato la sua esperienza un pò commosso «da uomo che non si è piegato ed ha scelto da subito di denunciare anche dopo svariati attentati ed atti intimidatori continui».
Bentivoglio sa cosa significa vivere nelle difficoltà estreme di chi si è opposto al racket, difficoltà ad avere la merce ed a rifornire la sua attività, il silenzio istituzionale talune volte assordante. Il commerciante ha accennato anche all’ultima manifestazione tenutasi il 25 settembre affermando pubblicamente «di aver visto manifestare liberi coloro che gli hanno bruciato il negozio, che lo hanno minacciato. Le manifestazioni servono a ben poco se non supportate da azioni concrete, da volontà istituzionali-governative di star vicino a chi ha detto no al pizzo».
Malgrado le difficoltà sue personali e quelle familiari Bentivoglio invita tutti «a denunciare perché la ‘ndrangheta non ha paura né delle manifestazioni, né di queste mobilitazioni popolari ma solo della denuncia».
Alla manifestazione erano presenti le autorità locali e regionali, il segretario confederale Ugl Antonio Franco, il vide parroco di Villa San Giovanni, alcune delle 60 associazioni che hanno aderito alla campagna ed i commercianti che hanno deciso di dire no al pizzo. Tali commercianti possono rivolgersi per il consumo critico e responsabile al sito www.reggioliberareggio.org
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