La coltura del chinotto per aumentare il reddito nazionale

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RIPRISTINARE LA COLTURA DEL CHINOTTO PER DIVERSIFICARE LA PRODUZIONE E AUMENTARE IL REDDITO AZIENDALE

Fino ad inizio degli anni ’70 la produzione del chinotto, in Calabria e, soprattutto nel reggino, era in voga. A Caulonia, ad esempio, era stata realizzata una fabbrica, che rimase in voga fino a fine anni ’70, che produceva bevanda di chinotto imbottigliata, che spopolava commercialmente. I frutti di questo prezioso agrume, oggi quasi dimenticato, venivano utilizzati in ambito alimentare, cosmetico ma, soprattutto, per la produzione della bevanda salutare che, purtroppo, è stata sostituita, nel consumo, dalla coca cola.

Infatti, la moda statunitense ha interessato tutti gli ambiti sociali, modificando il gusto dei consumatori e contribuendo a far cadere in disuso la coltivazione di chinotto. Il frutto, in effetti, ancora oggi rappresenta la base essenziale per aromatizzare anche molti amari e bevande superalcoliche e quelle prettamente analcoliche gassate come l’omonimo “chinotto”.

L’essenza del prezioso frutto, in forma di aroma isolato puro o olio essenziale si può usare nelle ricette di pasticceria, mentre con le fette intere di chinotto si possono ottenere canditi, gustose marmellate, sciroppi. L’aroma di chinotto è pure utilizzato per la sintesi di profumi e deodoranti, per la persona e per gli ambienti. Le caratteristiche bio-fisiologiche e nutrizionali del frutto evidenziano che la bevanda derivante è un ottimo digestivo e ha delle proprietà tipiche di altri agrumi, come il bergamotto.

Il frutto del chinotto è ricco di molecole dalle proprietà antiossidanti. Fra queste sono incluse: la naringina, che si ritiene abbia un effetto bioattivo sulla salute umana come antiossidante, scavenger dei radicali liberi, anti-infiammatorio, promoter del metabolismo dei carboidrati e modulatore del sistema immunitario; la vitamina C, fondamentale per il sistema immunitario e per i tessuti contenenti collagene; il beta-carotene, fonte della vitamina A, potente antiossidante, oltre che prezioso per ritardare l’insorgere dei radicali liberi, mentre nella sua funzione vitaminica consente alle ossa di crescere in modo omogeneo e ha benefici sulla pelle e sulla vista.

Sia la scorza che i fiori del chinotto vengono utilizzati in fitoterapia come digestivi, contro l’insonnia e per combattere i cali di energia (astenie). A volte le proprietà della pianta vengono invece sfruttate preparando infusi di foglie secche, da bere dopo i pasti. Alcuni specialisti sostengono che bevande a base di chinotto possano aiutare a dare sollievo alle gambe pensanti. L’albero del chinotto cresce fino a un massimo di tre metri d’altezza, con un fusto solido e una chioma abbastanza compatta. Le tecniche colturali sono simili a quelle utilizzate per gli altri agrumi ma il chinotto è una pianta molto rustica, che si adatta a diversi ambiti climatici ed è prima di spine. I frutti sono simili a quelle delle arance, perché si ritiene che il chinotto derivi da una evoluzione parallela dall’arancio amaro. La pianta ha piccole foglie verdi, molto somiglianti a quelle del mirto.

I suoi fiori sono piccole zagare bianche, che crescono sia in gruppi alle estremità dei rami, sia pure con singoli fiori vicini allo stelo. Un particolare che rende la pianta bella a vedersi tanto che spesso viene coltivata in vaso come pianta ornamentale. Il chinotto deve il suo nome scientifico (myrtifolia) proprio alla forma caratteristica delle sue foglie, piccole e lanceolate, simili a quelle del mirto. Pensare alla reintroduzione della produzione, in diversi territori calabresi, potrebbe rappresentare un punto di forza per le aziende già operanti o potrebbe fare nascerne di nuove così come potrebbero, poi, realizzarsi dei centri di trasformazione che andrebbero a rivoluzionare il mercato e a creare sbocchi occupazionali.

Il Centro di divulgazione agricola n. 18 di Caulonia, dell’ARSAC (azienda regionale per lo sviluppo dell’agricoltura calabrese) sta pianificando alcuni interventi divulgativi per promuovere la coltivazione del chinotto.
Dott. Giuseppe Cavallo
Divulgatore Agricolo ARSAC
Resp. Ceda 18 Caulonia Marina (RC)

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Author: Ntacalabria Redazione J