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Centinaia di studenti, protagonisti del concorso fotografico rivolto a tutte le scuole del Paese dal titolo “Uno scatto per la legalità”, ieri si sono ritrovati nella Casa della Cultura a Locri, in occasione del decennale dell’omicidio di Francesco Fortugno, Vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria assassinato il 16 ottobre del 2005.
Alla commemorazione erano presenti numerosi rappresentanti delle istituzioni tra cui il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, il Viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Marco Minniti, il Presidente della commissione parlamentare Antimafia, Rosy Bindi, il Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, il Presidente della Provincia di Reggio calabria, Giuseppe Raffa e il Sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà.
L’evento è stato presentato da Michele Cucuzza, il quale è stato anche uno dei componenti della giuria che ha valutato i lavori degli studenti, insieme allo scrittore Carlo Lucarelli, al Presidente dell’Osservatorio sui diritti dei minori, Antonio Marziale, al giornalista Sandro Ruotolo e al fotoreporter Uliano Lucas.
Ad aggiudicarsi il primo posto per il premio “Uno scatto per la legalità” è stata la classe 5B del Liceo Scientifico “Alessandro Volta” di Reggio Calabria con la foto #Fortugno #raggiungiamolalibertà . La foto è stata scattata da Nancy Marra con la collaborazione di Martina Ciancia, entrambe di Bagaladi, davanti al murale del “Muro della legalità”.
Al secondo posto si è classificata la classe 5C I.T.C.G. “Severi – Guerrisi” di Gioia Tauro con la foto #Fortugno #makeyourchoice e al terzo la 5A TGC I.I.S. “P.Sraffa” di Crema #Fortugno #strappailsilenzio .
Michele Cucuzza ha commentato così la foto vincitrice: “L’immagine riesce a comunicare con efficacia un messaggio di impegno e di gioiosa fiducia nei valori della giustizia e nelle possibilità di un cambiamento”.
Nancy Marra, autrice della fotografia che ha vinto il concorso, ha affermato: “Il nostro scatto vuole rappresentare la storia di Peppino Impastato che, con passione si oppose alla sua famiglia andando oltre i limiti assoluti imposti dall’ambiente e morendo per ciò in cui credeva.
Sul murale che fa da sfondo vi sono raffigurate le cuffie di quella radio da cui Peppino comunicava i propri pensieri e le necessità di cambiare il suo mondo; e le impronte delle scarpe che rappresentano i cento passi che separavano casa Impastato da quella del capo mafioso Tano Badalamenti.
La nostra personalizzazione riprende proprio quest’ultimo concetto: i passi, e dai passi siamo passati al salto verso la libertà, rappresentato in maniera audace ma anche giovanile. Per essere liberi da tutto ciò che di mortale e di colluso è presente nel mondo, è bene portarsi dietro una cartella rossa, come il sangue ma anche come la passione, dove ci teniamo strette le cose che abbiamo imparato e il ricordo delle persone che ce le hanno insegnate”.
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