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“¿De dónde vienes?” “Italia” “’¡Maravillosa! ¿De dónde?” “Del sur, de Calabria” “¡Ay, la mafia!” Questo è normalmente l’inizio di una conversazione con un nuvo amico o collega di lavoro da quanto risiedo a Madrid. Sono ormai tre anni che cerco di sfatare il mito della “tierra del Padrino”, del paese della lupara e dell’omertà, diffondendo un’altra immagine della Calabria, quella delle bellezze naturali, della cucina genuina, della gente onesta e solidale.
E forse adesso riuscirò a provare al mio collega spagnolo che non siamo tutti “muti” ma che ci sono persone, e anche tante, che parlano, bene, chiaro e voce alta, e che dicono NO alla ‘nrangheta e denunciano il racket.
Filippo Cogliandro è lo Chef Executive de L’Accademia Ristorante Gourmet, situato nell’antica residenza nobiliare della Castelluccia sul lungomare di Lazzaro, in provincia di Reggio Calabria, una zona che, come tante altre, soffre della presenza del crimine organizzato ma, che come poche, può vantasi di ospitare una struttura rinomata nell’ambiente gastronomico e diretta da una persona che ha deciso di denunziare il racket.
Filippo ha poi continuato a sostenere la sua posizione di rifiuto verso il tentativo di imposizione del “pizzo”, attraverso l’adesione a reti di azione antimafia, come Libera, e il 26 gennaio darà testimonianza delle sue convinzioni pubblicamente attraverso de telecamere di Le Iene, il programma in onda su Italia 1 dalle ore 21:10.
Magari dopo averlo ascoltato tanti altri imprenditori comprenderanno che “è davvero arrivato il momento di denunziare il racket”, come dice Filippo, e magari la prossima volte che mi chiederanno di dove sono e riponderó “Calabria” mi diranno: “¡Ay, la buena cocina!”
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