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Nicola Irto incontra gli elettori dei “Socialisti Uniti – Psi”. Nei locali della Federazione provinciale di via Osanna, ieri mattina, il candidato al consiglio regionale nella lista Pd, a sostegno della coalizione di centrosinistra guidata da Mario Oliverio, ha discusso di programmi e prospettive per la Regione Calabria, insieme ai coordinatori regionale e provinciale dei “Socialisti Uniti”, nell’ordine, Gianpaolo Catanzariti e Pierpaolo Zavettieri.
Proprio a questi ultimi è toccato motivare la scelta di Irto in quello che, dopo le iniziative nella Tirrenica e nella Jonica, è stato l’ultimo appuntamento preelettorale.«La nostra forza e il nostro contributo – l’incipit di Zavettieri – saranno interamente profusi in occasione della prossima consultazione elettorale sul nome di Nicola Irto. La scelta di dimettersi dalla carica di vicesegretario regionale del Pd, a nostro avviso – spiega meglio Zavettieri – ha rappresentato un aspetto fondamentale di correttezza. Pur non essendo campanilista, ritengo che la presenza in Consiglio di Irto possa dare un contributo di bilanciamento a una Regione che corre il rischio di essere sbilanciata verso Cosenza. La nostra forza punta a un processo politico che proseguirà e si rafforzerà nei mesi a venire». A spiegare meglio la scelta di Irto ha pensato Catanzariti. «Si tratta di una scelta politica, non personale – le parole del coordinatore regionale – Irto è un giovane ma che si è già distinto per il ruolo di consigliere comunale di opposizione e vicesegretario regionale del suo partito. Come socialisti non crediamo nella logica dell’alternanza, anche perché in Calabria non ha prodotto risultati. Il nostro contributo a Irto non è da intendersi come contributo all’alternanza, bensì come contributo alla discontinuità. Puntiamo su Irto anche per difendere Oliverio, affinché non sia prigioniero di vecchie logiche e ricatti».
E il cambiamento, per Catanzariti, dovrà partire dallo «stop all’autonomia di bilancio della Presidenza del Consiglio Regionale rispetto all’amministrazione». A concludere i lavori lo stesso Irto che ha auspicato la prosecuzione della collaborazione con i “Socialisti Uniti” anche dopo il 23 novembre. «Sto conducendo la campagna elettorale da persona libera – afferma il candidato nella lista Pd – Mi sono dimesso per due motivi. Per prima cosa, infatti, ritengo che gli organismi di partito e i dirigenti siano una cosa, i candidati un’altra: non volevo guadagnare neppure un solo voto per la carica che rivestivo. Il secondo aspetto è per avere la libertà di dire quello che penso. In Regione ha fallito Scopelliti, che ha fatto un disastro, ma anche quando è toccato al centrosinistra molte cose non sono state fatte o sono state fatte male». E se la sua candidatura mira anche a fungere da «contrappeso reggino», Irto benedice la riduzione dei consiglieri «perché l’Ente così potrà legiferare» e punta alla semplificazione della burocrazia e al controllo dei dirigenti. L’ultimo passaggio riguarda invece i Por 2014-2020. «Sarà l’ultima programmazione, l’ultimo giro. Per questo la politica dovrà stare sul fiato sul collo ai dirigenti. Al di là della riforma nazionale, dobbiamo intervenire in Calabria con una legge speciale sulla burocrazia».
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