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Al ministro dell’interno – Per sapere – premesso che:
– nella citta’ di Taurianova (R.C), la cui popolazione è di circa 16.000 abitanti, a partire dal 1990, grazie alla faida tra le cosche locali della ‘ndrangheta, in poco più di un anno, si registrarono ben trentatré delitti, quindici tentati omicidi e decine di danneggiamenti a scopo intimidatorio;
– nel maggio del 1991 vennero uccise in una sola giornata quattro persone, una delle quali con modalità tali da far inorridire l’opinione pubblica nazionale e da essere ampiamente riprese anche dalla stampa estera;
– il clima di violenza e di paura si e’ riflesso anche sul piano amministrativo, tanto che il Governo nazionale del tempo convenne sulla necessità di emanare la norma per lo scioglimento degli enti nei cui confronti fossero stati riscontrati fenomeni di infiltrazioni o condizionamenti da parte della criminalità organizzata ed il 2 agosto del 1991 venne sciolto, per la prima volta, il consiglio comunale di Taurianova;
– quel primo scioglimento dell’ ente locale non incoraggiò i responsabili del tempo ad estraniarsi dalla politica, per cui la città ha sempre visto in campo persone che erano state coinvolte nell’ intervento amministrativo, o parenti delle stesse, o anche persone vicine agli uomini delle cosche locali, tutti sempre elettoralmente predominanti rispetto a coloro che si sono posti in gioco all’insegna della legalità e della trasparenza;
– con decreto del Presidente della Repubblica del 23 aprile 2009 il Consiglio comunale di Taurianova venne sciolto per la seconda volta e sempre per infiltrazione mafiosa;
– anche la relazione della commissione d’ accesso che ha portato a questo secondo scioglimento ha evidenziato sia la presenza nell’ amministrazione sciolta di un assessore esterno e del presidente del consiglio comunale che avevano già fatto parte della giunta e del consiglio sciolti nel 1991 a seguito di infiltrazioni di tipo mafioso, sia l’influenza delle cosche sul consenso elettorale ottenuto;
– dopo il primo scioglimento del consiglio comunale del 1991, l’inchiesta ed il processo “Taurus”, videro l’intervento della giustizia che fece luce sugli intrecci criminali della città; purtroppo, invece, il secondo scioglimento del 2009, non fu seguito da alcun intervento giudiziario, e, pertanto, divenne lecito consentire la ricandidatura di persone che pure erano state concausa del secondo provvedimento amministrativo di scioglimento;
– dopo i mesi di gestione della seconda commissione straordinaria, nella competizione amministrativa del maggio 2011, sono scesi in campo, quindi, sempre persone che risultavano presenti nelle giunte e nei consigli sciolti per infiltrazione mafiosa nel 1991 e nel 2009, tanto che Futuro e Libertà e il Partito Democratico, ritenendo che il voto non fosse certamente libero, non hanno presentato liste elettorali;
– la fase della campagna elettorale e’ stata svolta all’insegna degli “insulti” e della “prevaricazione”, tanto che l’interpellante, residente proprio a Taurianova, anche nella qualità di componente della Commissione parlamentare Antimafia, non si e’ recata a votare;
– il risultato elettorale ha visto la vittoria del Sindaco in carica nel momento dello scioglimento del 2009, ed anche di consiglieri che erano presenti tanto nel consiglio sciolto nel 1991 quanto nel 2009;
– fin dall’insediamento della nuova Giunta e del nuovo Consiglio Comunale, non sono stati risparmiati attacchi reciproci tra maggioranza e opposizione, e l’attività della nuova amministrazione non sempre è apparsa tale da portare al riscatto e all’efficienza della comunità taurianovese;
– nell’ultimo anno in particolare, la città di Taurianova ha dovuto registrare numerosi atti criminosi, alcuni dei quali hanno interessato anche i politici;
– nel mese di agosto del 2011 il consigliere comunale di minoranza, Giuseppe Rigoli, è stato destinatario di un primo atto intimidatorio; nel mese di febbraio del corrente anno, ignoti hanno fatto esplodere un ordigno ad alto potenziale nei pressi della stalla di proprietà del Sindaco, Domenico Romeo, causando l’uccisione di uno dei suoi cavalli; nei giorni scorsi, nel giro di poche ore, un nuovo atto intimidatorio è stato posto in essere sempre nei confronti del consigliere di minoranza, Giuseppe Rigoli, ed una intimidazione è stata attuata nei confronti di Roy Biasi, ex sindaco della città, la cui amministrazione è richiamata con qualche responsabilità nella relazione d’accesso che ha portato al secondo scioglimento del civico consesso, ma che oggi lo vede occupare l’incarico di coordinatore provinciale del PDL;
– tutti gli atti intimidatori sono ad oggi privi dell’individuazione dei responsabili e, quindi, non solo risultano impuniti, ma lasciano anche la massima libertà di interpretazione sui motivi che li hanno causati:
– se non ritenga necessario ed urgente proporre un adeguato intervento affinché venga intensificato il controllo, sia in termini di sicurezza dei cittadini, sia sull’attività amministrativa dell’Ente locale, le cui scelte sono state oggetto a volte di denunzie da parte delle forze politiche di opposizione.
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