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Al ministro della Giustizia – Per sapere – Premesso che:
– il sovraffollamento delle carceri italiane richiede con urgenza norme legislative che possano in qualche modo aiutare i detenuti affinché vengano garantiti i diritti umani;
– la mancanza di finanziamenti adeguati, le lentezze burocratiche, ma anche, a volte, difficoltà nel monitorare le situazioni esistenti, hanno per troppo tempo rallentato il c.d. “piano carceri”, il ché dovrebbe custodire, al momento, le strutture esistenti in modo da garantire la buona distribuzione dei detenuti;
– l’Istituto penitenziario “Luigi Daga” di Laureana di Borrello (R.C.) era una struttura “modello” e sperimentale in grado di contenere 68 detenuti, per lo più giovani, tra i 18 e i 34 anni di età, ai quali poteva venire garantito un percorso di detenzione associato ad un’adeguata attività di laboratorio: tre serre, una falegnameria e un laboratorio di ceramica;
– nel corso dell’anno la falegnameria pur lavorando a singhiozzo a causa dei tagli di bilancio, è riuscita, grazie al lavoro di 4 detenuti, a fornire tutto il mobilio per arredare il carcere di Crotone;
– due giorni fa i 29 detenuti (incomprensibile il numero di presenti a fronte dei 68 posti previsti) sono stati improvvisamente trasferiti, contribuendo così all’aumento del già presente sovraffollamento negli altri Istituti e il personale di Polizia Penitenziaria, tutto distaccato, rientrerà nelle sedi di provenienza, mentre quello appartenente al Comparto Ministeri, effettivamente assegnato all’Istituto, senza essere interpellato e senza consultazione delle organizzazioni sindacali, è stato già dislocato presso tutti gli Istituti della Calabria;
– l’interrogante non ritiene che la carenza di organici esistente nelle carceri calabresi e la conseguente impossibilità di tradurre i detenuti nelle aule giudiziarie, possano essere colmate con la chiusura delle piccole strutture carcerarie esistenti, peraltro “modello”, quale quella di Laureana di Borrello;
– probabilmente anche la mancata designazione di un Provveditore Regionale, dopo la tragica scomparsa del dott. Quattrone e l’incarico affidato ad un f.f., non aiuta a definire correttamente ed in modo efficiente la situazione di per sé non positiva, delle carceri calabresi;
– l’interrogante si chiede sull’opportunità di chiudere una struttura carceraria così importante e rieducativa per i giovani detenuti, facendola, peraltro, diventare abbandonata pur difronte alla nota necessità:
– quali urgenti iniziative intenda assumere perché venga riaperto l’Istituto penitenziario “Luigi Daga” di Laureana di Borrello e perché si possa così garantire la detenzione rieducativa ai giovani detenuti.
On. Angela NAPOLI
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