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La sottoscritta chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei Ministri e i ministri dell’ interno, della giustizia e dell’economia e finanze – per sapere – premesso che:
– fin dal mese di gennaio del 2010 nella città di Reggio Calabria si è creato un clima torbido che necessita di adeguati interventi utili a ripristinare verità, giustizia e legalità;
– gli attentati e le lettere minatorie indirizzate alla magistratura reggina e sui quali ancora oggi manca l’individuazione delle motivazioni e dei veri responsabili, hanno sicuramente creato viva preoccupazione in tutta la cittadinanza;
– numerose sono state anche le minacce rivolte ai giornalisti ;
– a Reggio Calabria non è mai apparso chiaro il ruolo dei servizi segreti; ruolo riscontrabile fin dall’ottobre del 2004 con il ritrovamento, su segnalazione appunto da parte dei servizi, del tritolo a Palazzo San Giorgio, sede municipale;
– due inchieste giudiziarie “Meta” e “Il Crimine”, hanno colpito duramente le cosche della ‘ndrangheta reggina, e finora solo marginalmente una parte della c.d. “area grigia”, nel mentre sale la tensione ed emerge in modo preoccupante la drammatica situazione del Comune di Reggio Calabria;
– enigmatica, tra l’altro, continua ad apparire la figura di Giovanni Zumbo, commercialista ed ex amministratore giudiziario di beni confiscati alla ‘ndrangheta, amico di politici, magistrati e forze dell’ordine, che appare coinvolto in varie inchieste quale informatore di molti ‘ndranghetisti e vicino ai servizi segreti, oggi detenuto e ritenuto da molti un importante anello di collegamento tra i vari settori;
– nel mese di dicembre del 2010, dopo un allarmante conferenza stampa, si è suicidata Orsola Fallara, dirigente del settore Finanze e Tributi del – —- Comune di Reggio Calabria, la quale era indagata per abuso d’ufficio in relazione alla gestione finanziaria e sulla quale la Procura della Repubblica di Reggio Calabria ha avviato le opportune indagini;
– la dirigente Fallara ha deciso di togliersi la vita ingerendo una consistente dose di acido muriatico e all’interpellante desta grande perplessità il fatto che non sia stata disposta l’autopsia sul corpo e che la Procura abbia aperto le indagini solo quando la salma era già stata tumulata;
– il Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, su mandato del Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha eseguito dal 14 giugno all’8 luglio 2011, una verifica amministrativo – contabile del Comune di Reggio Calabria ed ha depositato, in data 11 settembre 2011, la relazione in merito;
– la relazione consta di 170 pagine e nella parte relativa alle conclusioni i dirigenti dei servizi ispettivi di finanza pubblica, inviati a Reggio Calabria, citano “una serie di problematiche afferenti le materie oggetto di indagine”;
– inoltre: “..per ciò che riguarda la situazione contabile dell’Ente (Comune), sono state rilevate pesanti irregolarità, consistenti nella mancata imputazione di oneri agli esercizi di competenza e nella conservazione tra i residui attivi di crediti non supportati da titolo giuridico”;
– inoltre: “…sono stati adottati artifici contabili al fine di occultare la reale situazione dell’ente”;
– ed ancora: “Tali irregolarità hanno comportato l’esposizione di un risultato di amministrazione nettamente migliore che quello reale, celando, in realtà, un disavanzo di amministrazione, al 31 dicembre 2009, superiore ai 140 milioni di euro. Nell’anno 2010 la situazione finanziaria dell’ente è ulteriormente peggiorata, portando il disavanzo ad oltre 160 milioni di euro”;
– i dirigenti ispettivi aggiungono nelle conclusioni: “Si ribadisce anche in questa sede, che i risultati esposti debbono necessariamente essere considerati approssimativi per difetto”;
– ed ancora, nelle 170 pagine di relazione, vengono evidenziate pesanti irregolarità anche in relazione all’utilizzo delle risorse di cassa, violazione del patto di stabilità, dati errati per l’anno 2007, irregolarità contabili per gli anni 2008 e 2010, ricorso ad una serie di contratti interest rate swap che porteranno a spese di ammontare superiore, numerose criticità per il trattamento accessorio del personale, anche di quello dirigente, irregolarità in relazione al conferimento degli incarichi dirigenziali;
– nel solo 2010 per il Comune di Reggio Calabria sono maturati oltre 7.300 debiti fuori bilancio;
– nonostante la grave situazione che emerge dalla relazione degli ispettori, il consiglio comunale di Reggio Calabria, in data 21 ottobre 2011, ha approvato, a maggioranza, il riequilibrio di bilancio per il 2011;
– contemporaneamente alla trasmissione della relazione predisposta dal Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, la Procura della Repubblica di Reggio Calabria, ha ritenuto di inviare al sindaco del Comune la relazione dei periti della stessa Procura, nominati per accertare la situazione dell’ente, anche alla luce del suicidio della dirigente Orsola Fallara;
– quest’ultima relazione contiene alcuni “omissis”, nonché notizie di reato, tanto che l’ex sindaco del Comune, Giuseppe Scopelliti, oggi Governatore della Calabria, è stato invitato a comparire;
– la relazione, consegnata in Procura nello scorso mese di giugno, contiene elementi di estrema gravità e parla di indisponibilità a reperire alcuni atti, tra i quali, “…a titolo di esempio, il modello 770 relativo all’anno 2008, relativamente alla parte riguardante somme corrisposte a soggetti esterni”;
– accanto a queste allarmanti relazioni occorre registrare una serie di interventi giudiziari che negli ultimi mesi si sono abbattuti sul Comune di Reggio Calabria;
– nel mese di maggio 2011 una delicata indagine ha portato all’operazione “Urbanistica”, con l’arresto di otto persone, tra le quali sei dipendenti del Comune di Reggio Calabria, con pesanti accuse di corruzione in atti d’ufficio, abuso e falso, commesse nel rilascio delle licenze edilizie;
– nel mese di giugno 2011 notizie apparse sui quotidiani regionali calabresi, hanno riferito che nell’ambito dell’inchiesta sul “caso Fallara”, fiumi di denaro provenienti indirettamente dalle casse dell’amministrazione comunale di Reggio Calabria, sarebbero stati dirottati verso Malta per transitare all’interno dei casinò dell’isola e poi essere investiti nel mondo finanziario;
– nei primi giorni del corrente mese di novembre, indagini che hanno portato all’operazione “Sistema” con l’arresto di otto presunti affiliati alla cosca Crucitti della ‘ndrangheta reggina, è emerso che, per infiltrarsi nel Comune di Reggio Calabria, secondo l’accusa, il capo della cosca, Santo Crucitti, in occasione delle elezioni amministrative svoltesi nel 2007, avrebbe dato disposizione ai suoi gregari di convogliare i propri voti su Pasquale Morisani, oggi ricoprente l’incarico di assessore ai Lavori Pubblici presso il Comune di Reggio;
– l’attuale assessore comunale, Pasquale Morisani, non solo non si è dimesso dall’incarico, ma addirittura ha richiesto consensi tramite facebook con la domanda “Volete che mi dimetta da assessore?”;
– dalla citata inchiesta “Sistema” emerge anche la richiesta di un interessamento, formulata dal capo clan Crucitti all’assessore Pasquale Morisani, al tempo consigliere comunale, per stipulare una convenzione tra la società finanziaria “FinReggio” e la “Multiservizi”, società municipalizzata dove il Comune di Reggio Calabria detiene il 51% delle quote;
– il 18 novembre 2011, l’operazione “Astrea” ha fatto luce proprio sulla citata società mista “Multiservizi” ed ha portato all’arresto di 11 persone tra le quali il boss della ‘ndrangheta Giovanni Tegano, l’enigmatico commercialista, citato in precedenza, Giovanni Zumbo, nonché il direttore della “Multiservizi”, Giuseppe Rechichi;
– l’ inchiesta “Astrea” ha evidenziato il controllo della cosca Tegano sulla “Multiservizi spa”, società della quale il Comune di Reggio Calabria detiene il 51% delle quote, ma che ha avuto, fino allo scorso anno, quale suo commercialista, Demetrio Arena, attuale sindaco della città;
– ancora, nei giorni scorsi nell’ambito del processo “Meta” il PM ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex consigliere comunale Manlio Flesca, con l’accusa di corruzione elettorale e abuso d’ufficio, giacché avrebbe promesso all’imprenditore Barbieri, fratello di Domenico, indagato per associazione mafiosa nel troncone principale del processo, di fare assumere la moglie alla “Reges”, società mista che si occupa della riscossione dei tributi comunali;
– va ancora ricordato che nel 2006 le forze investigative hanno scoperto che l’immobile, sito in via Mercatello n. 11 di Reggio Calabria, dove abitava il nucleo familiare di Pasquale Condello, super boss, allora ancora latitante, della ‘ndrangheta reggina, pur se confiscato nel 1997 e nella disponibilità del Comune di Reggio fin dal 2001 per essere utilizzato per scopi sociali, ancora in quella data non solo era nella disponibilità dei Condello, ma addirittura il Comune lo stava ristrutturando grazie ad un finanziamento regionale di 500 mila euro (deposizione del 21 ottobre 2011, al processo “Meta” da parte del colonnello Giardina, all’epoca appartenente al gruppo Ros di Reggio Calabria);
– infine, è di oggi, 22 novembre 2011, la notizia che il Comune di Reggio Calabria, oltre ai conti già disastrati e certificati dalle relazioni degli ispettori della Procura e del Ministero, ha un debito di circa due milioni e mezzo di euro con la compagnia aerea “Air Malta”:
– se considerato quanto esposto dall’interpellante che evidenzia la gravità e la drammaticità nelle quali versa il Comune di Reggio Calabria, non ritengano opportuno ed urgente autorizzare l’invio di una Commissione d’accesso presso l’ente per accertare la sussistenza per lo scioglimento del SUO CONSIGLIO COMUNALE.
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