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Analitica ed impietosa. Questa l’impressione che si ha leggendo il testo dell’interpellanza urgente presentata dall’on. Nino Foti e dall’on. Moffa e da altri parlamentari mediante la quale si chiede al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nonché al Ministero dello Sviluppo economico, nell’ambito delle rispettive competenze, di intervenire nei confronti di Alitalia – Cai affinché la medesima compagnia aerea: riveda il piano aziendale nell’ambito della riduzione delle rotte aeree verso la Calabria, ripristini il numero dei collegamenti inizialmente previsti ed, infine, riesamini le politiche tariffarie e di traffico praticate. Non si può tollerare – ribadisce l’on. Nino Foti – che scali come l’Aeroporto dello Stretto si ritrovino sistematicamente a subire nel corso degli anni delle scelte penalizzanti come quelle operate da Alitalia nei riguardi della Calabria. A distanza di pochi anni dal salvataggio finanziario, la situazione della nuova Alitalia – Cai pare essere tornata su livelli estremamente critici e difficile, sia nell’ambito delle condizioni finanziarie, tornate ad essere nuovamente allarmanti, sia per la qualità dei servizi offerti ai viaggiatori con particolare riguardo alla continuità territoriale e alle limitazioni offerte nei confronti dei viaggiatori, residenti in regioni come quelle de sud che si differenziano fortemente dal resto d’Italia.
Le numerose riduzioni di rotte interne avvenute negli ultimi due anni nei confronti delle principali regioni del Mezzogiorno e dei collegamenti settimanali con le maggiori città meridionali rendono l’offerta di Alitalia scarsamente competitiva rispetto ad altre compagnie di trasporto aereo ed a quelle low cost. Il calo dei dati del traffico aereo e del flusso dei passeggeri – sottolinea Foti – registratosi ad esempio nel mese di novembre per l’Aeroporto dello Stretto è determinato unicamente dalle continue riduzione delle frequenze delle rotte decise da Alitalia – Cai a fronte di tariffe troppo costose per i pochi posti disponibili.
Nel presente periodo, poi, in cui gli spostamenti aerei avvengono con maggiore intensità in considerazione dell’elevato numero di studenti e lavoratori che svolgono la propria attività in altre regioni e che rientrano per trascorrere le ferie natalizie, la decisione di Alitalia – Cai di ridurre o addirittura sopprimere una serie di voli per Reggio Calabria, conferma a giudizio degli interpellanti, la scarsa attenzione da parte della più importante azienda di trasporto aereo italiana, nei confronti del Mezzogiorno e più specificatamente dell’intera regione calabrese.
È inaccettabile – prosegue Foti – che chiunque scelga di trascorrere le vacanze in Calabria, a Reggio Calabria così come in Sicilia nella vicina Messina o nelle Isole Eolie e voglia farlo raggiungendo queste località in aereo debba considerarsi figlio di un Dio minore … E non mi si venga a dire che ad Alitalia non conviene investire sul traffico aereo al sud Italia! Già perché gli aerei, quelli che ci sono, viaggiano pieni zeppi in questi periodi e, oltretutto, il prezzo dei biglietti aerei praticato sempre da Alitalia è altissimo. Perché accade tutto questo?
C’è un chiaro intento penalizzante nei confronti della Calabria e dell’Aeroporto dello Stretto in particolare. Sinceramente non capisco i motivi di una simile policy aziendale. A queste difficoltà si aggiunga poi che chi a costi altissimi e con orari estremamente penalizzanti riesce a giungere via aerea in riva allo Stretto per trascorrere solo per qualche giorno le vacanze di natale rischia di rimanere bloccato qui senza un volo di ritorno a stretto giro di posta o comunque alla portata delle tasche di qualsiasi normalissimo padre di famiglia italiano. Per questi motivi ho inteso chiedere di unirsi a me in questa denuncia in sede parlamentare di questo comportamento discriminatorio operato da Alitalia ad alcuni colleghi deputati, primo fra tutti il Presidente della Commissione Lavoro On. Silvano Moffa, che ringrazio così come gli onorevoli Fontana, Mottola, D’Anna e l’ex vice ministro dello Sviluppo Economico Catia Polidori quali firmatari della mia interpellanza.
La Calabria – conclude Foti – è tutt’oggi a forte rischio isolamento. Personalmente da anni porto avanti delle battaglie di civiltà contro il taglio dei treni a lunga percorrenza, contro l’ipocrisia dell’Anas a fronte dei lavori interminabili di ammodernamento dell’A3 e, sin dai tempi del megamanager strapagato paperone Cimoli, oggi inquisito dalla magistratura proprio per la sua condotta alla guida Alitalia, anche nei confronti di Alitalia. Ed i danni e le conseguenze negative di questo stato di cose sono gravissimi. Solo per fare un esempio, sono quasi 2 milioni i passeggeri in meno che dalla Calabria quest’anno non si sono potuti spostare verso il Centro Nord.
Procedendo di questo passo si rischia di lacerare il Paese e dividerlo bruscamente in due. Ritengo sia davvero giunto il momento che le varie compagnie Alitalia, Rfi, Trenitalia, Anas la smettano di giocare e decidano di non discriminare più il Sud del Paese togliendolo da questo isolamento. Sono queste le richieste che facciamo anche quest’anno al Governo, compreso quello che verrà, così come a Babbo Natale.
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