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Un infermiere originario di Reggio Calabria, in servizio presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria “Policlinico di Messina“, è stato brutalmente aggredito dai familiari di una paziente ricoverata nel nosocomio peloritano. L’attacco ha provocato gravi contusioni allo zigomo e al setto nasale, oltre a danni alla retina.
A denunciare l’accaduto Pasquale Zito, presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche (OPI), Provincia di Reggio Calabria. Nella nota, Zito aggiunge che “Gli infermieri, proclamati unanimemente “eroi” durante la pandemia, continuano a essere bersaglio di aggressioni e violenze. In questo caso specifico, l’infermiere aggredito è uno dei tanti pendolari dello Stretto, che ogni giorno affronta enormi sacrifici per raggiungere il luogo di lavoro, spesso rimanendo lontano da casa per oltre 15 ore al giorno, considerando anche il viaggio.
Questo episodio doloroso ci costringe a riflettere profondamente. Come si può arrivare a colpire chi ha scelto di dedicare la propria vita alla cura degli altri? E come è possibile che il recente inasprimento delle leggi, probabilmente ancora insufficienti, non abbia prodotto l’effetto deterrente sperato?
Chiediamo con forza che venga fatta piena chiarezza su questo caso e che le eventuali responsabilità siano perseguite con pene esemplari. L’Ordine delle Professioni Infermieristiche (OPI) di Reggio Calabria esprime la più sentita solidarietà al collega vittima di questo vile attacco e sollecita le autorità competenti a mettere in atto tutte le misure necessarie per prevenire il ripetersi di simili episodi. Tra le azioni suggerite, il potenziamento dell’organico della polizia con una presenza fissa 24 ore su 24, l’installazione di sistemi di sicurezza avanzati e l’implementazione di cartellonistica anti-aggressione”.
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