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La Corte Costituzionale nella seduta del 23 ottobre ha dichiarato l’incostituzionalità della mediazione obbligatoria, così come da noi sostenuto all’indomani della sua entrata in vigore.
Nata dalla fervida fantasia del famoso giurista Angelino Alfano che in circa tre anni di guida del Dicastero della Giustizia ha raggiunto il singolare primato di aver dato vita e/o contribuito a dare vita ad una serie di iniziative legislative che – quando non dichiarate, in tutto o in parte, incostituzionali ovvero denunciate di incostituzionalità – si sono segnalate, nella migliore delle ipotesi, per la loro palese inattitudine a risolvere i problemi oggetto delle modifiche legislative.
Il tentativo, quindi, di privatizzazione della giustizia è stato finalmente sventato, tuttavia questo non basta perché more solito il sistema si autoalimenta con i proclami, gli annunci, gli errori realizzati con dolo o colpa grave, che hanno gioco facile sulla pelle dei cittadini, i quali, come ultimi, si trovano a dover pagare il conto di simili avventurieri.
Anche il danno di €. 300 milioni ovvero la penale che lo Stato verserà all’Impregilo, per la mancata realizzazione del Ponte d Messina, è stato scaricato non su chi aveva inventato tale idiozia (in un Paese che non ha le strade e le ferrovie) e realizzato gli atti progettuali ed i bandi di gara, ma sempre sul popolo. Ora basta!.
Visto che la rappresentanza politica, di nani e ballerine, che ha sorretto l’altro Governo a trazione Opus Dei, che considera il cilicio l’unica redenzione per i popoli e che ha di fatto disegnato la politica economica, scolastica, sanitaria, industriale del Paese per i prossimi 25 anni, con la sottoscrizione del Fondo Salva Stati e del Fondo Risanamento Europeo; non ha il minimo senso della funzione di cui è investita, ovvero quello di rappresentare il popolo, vuol dire che una categoria oggi messa alla berlina si assumerà, questa volta gratuitamente, visto il pericolo grave ed imminente alla democrazia, la rappresentanza dei cittadini per una rivoluzione culturale e di costume.
Visto che non sappiamo e non vogliamo prendere i forconi useremo l’unico strumento a noi congeniale ovvero quello giuridico e processuale e pertanto abbiamo convocato d’urgenza i dirigenti del Sindacato per la costituzione di una task force per ricercare gli strumenti processuali alla richiesta dei danni cagionati ai cittadini italiani da parte dei diversi Ministri e dei diversi Presidenti del Consiglio.
Il Segretario Regionale
Sindacato Avvocati Calabria
Avv. Carlo Paduano
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