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Continuano i Venerdi della conoscenza del Coordinamento Donne Cisl, diretto da Nausica Sbarra. L’appuntamento di questa settimana è dedicato al pubblico impiego.
L’incontro è fissato per Venerdì 1 Aprile alle ore 16.30 c/o il Salone UST-CISL di Reggio Calabria in via Mazzini 7/b.
L’iniziativa sarà tenuta da Luciana Giordano, Segretario Generale della Cisl Funzione Pubblica e dalle componenti il Coordinamento Donne della CISL FP di Reggio Calabria, Antonella Zema, Katia Violi, Maria Scirto’, Nunzia Santoro, Palmina Dama e avrà’ come titolo “L’evoluzione della Donna nel Pubblico Impiego dall’ 800 ai giorni nostri”. L’analisi parte dalla considerazione che l’opinione Pubblica dell’epoca aveva delle donne adibite ai pubblici incarichi ed ai pubblici poteri fino ad arrivare ad una visione della donna manager della Pubblica Amministrazione Europea.
E’ ben noto che lLa Pubblica Amministrazione costituisce un notevole bacino occupazionale per le donne ma è necessario verificare se offra anche pari opportunità di carriera o se invece riservi, e in quale misura, meccanismi di discriminazione o di segregazione, presenti peraltro in tutti gli altri settori dell’economia. Le donne del pubblico impiego, inoltre, quotidianamente devono misurarsi con un’organizzazione del lavoro, spesso ancora troppo poco attenta all’esigenza – tipicamente femminile – di dover conciliare gli impegni lavorativi con quelli di cura.
Ma il forte cambiamento che sta caratterizzando tutta la P. A. e che sta portando ad un’evoluzione delle sue funzioni e dei modelli organizzativi e gestionali, passando da un modello burocratico formale ad uno flessibile con strutture snelle, può aprire nuovi scenari e nuovi spazi alle pubbliche dipendenti. Una differente visione delle professionalità che necessitano nel nuovo modello di P. A. richiede sempre meno forza muscolare e sempre più competenze relazionali. Questi due fattori strutturali sommati alla motivazione, determinazione, poliedricità, peculiarità tutte al femminile, offrono alle donne la possibilità di avere maggiore spazio ed opportunità nel lavoro pubblico, andando a sanare forme striscianti di discriminazione ancora presenti anche nel pubblico impiego e a far acquisire alle lavoratrici pubbliche una dimensione di maggiore prospettiva di carriera, inserendo gli opportuni correttivi per la realizzazione (e non solo la mera affermazione) delle politiche di conciliazione.
Fondamentale è il ruolo del sindacato in tutto questo contesto ed in particolare la contrattazione decentrata, deve essere utilizzata come strumento di genere e come efficace leva per coniugare gli obiettivi della PA e quelli dei lavoratori e delle lavoratrici in particolare.
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