Incontro al Planetario Pitagora su “L’avventura di un astronomo in Antartide”

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L’Antartide è il continente più remoto, più difficilmente accessibile e dal clima più estremo: si raggiungono anche i -90 °C!

Per sei mesi all’anno rimane nell’oscurità più completa, mentre durante l’estate australe, un pallido sole brilla vicino all’orizzonte e le temperature raramente salgono sopra i -30 °C.

Senza contare la banchisa, le terre antartiche si estendono per un totale di ben 14 milioni di chilometri quadrati; l’Antartide è pertanto il quinto continente per estensione.

Anche se l’esistenza stessa dell’Antartide era stata ipotizzata fin dall’antichità e rappresentata in varie mappe del Medio Evo con il nome di Terra Australis Incognita, il continente fu avvistato per la prima volta solo il 27 gennaio 1820 dall’ufficiale della Marina imperiale russa Fabian Gottlieb von Bellingshausen, mentre il primo uomo che vi mise piede fu l’anglo-statunitense John Davis, il 7 febbraio 1821.

È come un immenso deserto bianco, invaso di luce, freddo e silenzio.

Distese di ghiacci a perdita d’occhio, un alternarsi di dune che sembrano panna, montagne coperte di neve sferzate da un vento catabatico gelido che può viaggiare fino ai duecento chilometri orari.

L’Antartide è probabilmente il miglior sito, sulla superficie terrestre, da cui effettuare osservazioni astronomiche.

A completamento di un progetto finalizzato alla realizzazione di un telescopio infrarosso nel cuore del continente ghiacciato, il dott. Mauro Dolci, Astronomo dell’ INAF – Osservatorio Astronomico Collurania di Teramo, si è recato per due mesi e mezzo presso la Stazione italo-francese “Concordia”, situata a Dome C.

Dome C si trova ad alta quota (3300 m) sulla calotta polare, ad appena 1600 km dal Polo Sud, e dista almeno 1200 km da tutte le coste antartiche: per tale motivo è considerato la seconda località più isolata del pianeta dopo la Stazione Antartica Russa di Vostok, appena 400 km più in là.

La Stazione Concordia può ospitare fino ad un massimo di 32 persone nella stagione estiva (novembre – febbraio), e 16 persone in quella invernale (marzo – ottobre).

Lo scopo principale della Stazione Concordia è quello di fornire alla comunità scientifica internazionale il supporto atto a sviluppare la ricerca nei molti campi che coinvolgono il continente, come l’astronomia, l’astrofisica, la sismologia, la fisica dell’atmosfera e la climatologia, nonché le ricerche di biologia e medicina volte a comprendere i meccanismi di adattamento dell’uomo alle condizioni climatiche estreme.

Il dott. Mauro Dolci, in una conferenza pubblica martedì 21 maggio 2013 ore 21,00 presso il Planetarium Pythagoras di Reggio Calabria, darà una descrizione di cosa è l’Antartide e di cosa esso rappresenta per l’Astronomia e racconterà tramite immagini, filmati e musica la propria esperienza personale, auspicando di trasmettere al pubblico le emozioni e le sensazioni dell’“avventura di un astronomo in Antartide”.

Benvenuti allora alla conferenza sull’Antartide: il lembo di terra emersa più lontano del globo, l’unico continente senza padroni eppure abitato e vissuto non solo dalle specie animali ma pure dall’uomo; un ambiente naturale dalle condizioni estreme che è rimasto praticamente incontaminato e per questo assolutamente interessante per la scienza.

Un viaggio, per chi ha la fortuna di andarci, che segna l’esistenza, imprime ricordi indelebili e lascia, probabilmente, un vago senso di nostalgia: un mondo al limite del fantastico, perduto, quasi “un’isola che non c’è” confinata ai margini del nostro Pianeta.

Dopo la conferenza seguirà, a cura dello Staff del Planetario, l’osservazione del Cielo di Primavera ad occhio nudo e con gli strumenti: ancora una volta sarà data l’opportunità di osservare la Luna e il pianeta Saturno, questo splendido oggetto a cui il 18 Maggio scorso in tutta Italia è stata dedicata una serata speciale. All’iniziativa organizzata dal Planetario reggino hanno partecipato oltre 300 persone e questo dimostra quanta attenzione c’è nella cittadinanza verso i fatti della Scienza.

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Author: Cristina

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